Matteo 26,1-5 sacerdoti e capi vogliono uccidere Gesù

Sommi sacerdoti e capi del popolo vogliono uccidere Gesù
(Mt 26,1-5) Terminati tutti questi discorsi, Gesù disse ai suoi discepoli: "Voi sapete che fra due giorni è Pasqua e che il Figlio dell'uomo sarà consegnato per essere crocifisso". Allora i sommi sacerdoti e gli anziani del popolo si riunirono nel palazzo del sommo sacerdote, che si chiamava Caifa, e tennero consiglio per arrestare con un inganno Gesù e farlo morire. Ma dicevano: "Non durante la festa, perché non avvengano tumulti fra il popolo". (CCC n. 569) Gesù è salito a Gerusalemme volontariamente, pur sapendo che vi sarebbe morto di morte violenta a causa della grande ostilità dei peccatori (Eb 12,3). (CCC n. 557) "Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato tolto dal mondo, si diresse decisamente verso Gerusalemme" (Lc 9,51; Gv 13,1). Con questa decisione, indicava che saliva a Gerusalemme pronto a morire. A tre riprese aveva annunziato la sua passione e la sua risurrezione (Mc 8,31-33; 9,31-32; 10,32-34) Dirigendosi verso Gerusalemme dice: "Non è possibile che un profeta muoia fuori di Gerusalemme" (Lc 13,33).

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