Matteo 12,14-21 Gesù Servo del Signore

Gesù è il "Servo del Signore"
(Mt 12,14-21) I farisei, però, usciti, tennero consiglio contro di lui per toglierlo di mezzo. Ma Gesù, saputolo, si allontanò di là. Molti lo seguirono ed egli guarì tutti, ordinando loro di non divulgarlo, perché si adempisse ciò che era stato detto dal profeta Isaia: "Ecco il mio servo che io ho scelto; il mio prediletto nel quale mi sono compiaciuto. Porrò il mio spirito sopra di lui e annuzierà la giustizia alle genti. Non contenderà, né griderà, né si udrà sulle piazze la sua voce. La canna infranta non spezzerà, non spegnerà il lucignolo fumigante, finché abbia fatto trionfare la giustizia: nel suo nome spereranno le genti" (Is 42,1-4). (CCC n. 574) Fin dall'inizio del ministero pubblico di Gesù, alcuni farisei e alcuni sostenitori di Erode, con alcuni sacerdoti e scribi, si sono accordati per farlo morire (Mc 3,6). Per certe sue azioni: per la cacciata dei demoni (Mt 12,24); il perdono dei peccati (Mc 2,7), le guarigioni in giorno di sabato (Mc 3,1-6); la propria interprertazione dei precetti di purità legale (Mc 7,14-23); la familiarità con i pubblicani e i peccatori (Mc 2,14-17). (CCC n. 713) I tratti del Messia sono rivelati soprattutto nei canti del Servo (Is 42,1-9; Mt 12,18-21; Gv 1,32-34; Is 49,16; Mt3,17; Lc 2,32; Is 50,4-10; 52,13-15; 63,12). Questi canti annunziano il significato della passione di Gesù, e indicano così in quale modo egli avrebbe effuso lo Spirito Santo per vivificare la moltitudine: non dall'esterno, ma assumendo la nostra "condizione di servi" (Fil 2,7). Prendendo su di sé la nostra morte, può comunicarci il suo Spirito di vita.

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