Matteo 15,29-31 Gesù guarisce molti malati

Gesù guarisce molti presso il lago
(Mt 15,29-31) Allontanatosi di là, Gesù giunse presso il mare di Galilea e, salito sul monte, si fermò là. Attorno a lui si radunò molta folla recando con sé zoppi, storpi, ciechi, sordi e molti altri malati; li deposero ai suoi piedi, ed egli li guarì. E la folla era piena di stupore nel vedere i muti che parlavano, gli storpi raddrizzati, gli zoppi che camminavano e i ciechi che vedevano. E glorificava il Dio di Israele. (CCC n. 1502) L'uomo dell'Antico Testamento vive la malattia di fronte a Dio. E' davanti a Dio che egli versa le sue lacrime sulla propria malattia (Sal 38); è da lui, il Signore della vita e della morte, che egli implora la guarigione (Sal 6,3; Is 38). La malattia diventa cammino di conversione (Sal 38,5; 39,9. 12) e il perdono di Dio dà inizio alla guarigione (Sal 32,5; 107,20; Mc 2,5-12). Israele sperimenta che la malattia è legata, in modo misterioso, al peccato e al male, e che la fedeltà a Dio, secondo la sua Legge, ridona la vita: "Perché io sono il Signore, colui, che ti guarisce!" (Es 15,26). Il profeta intuisce che la sofferenza può anche avere un valore redentivo per i peccati altrui (Is 53,11). Infine Isaia annuncia che Dio farà sorgere per Sion un tempo in cui perdonerà ogni colpa e guarirà ogni malattia (Is 33,24). (CCC n. 1506) Gesù rende partecipi i suoi discepoli del suo ministero di compassione e di guarigione: "E partiti, predicavano che la gente si convertissse, scacciavano molti demoni, ungevano di olio molti infermi e li guarivano" (Mc 6,12-13). (CCC n. 1507) Il Signore risorto rinnova questo invio: "Nel mio nome [...] imporranno le mani ai malati e questi guariranno" (Mc 16,17-18) e lo conferma per mezzo dei segni che la Chiesa compie invocando il suo nome (At 9,34; 14,3). Questi segni manifestano in modo speciale che Gesù è veramente "Dio che salva" (Mt 1,21; At 4,12).

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