Matteo 16,24-28 condizioni per seguire Gesù

Condizioni per seguire Gesù
(Mt 16,24-28) Allora Gesù disse ai suoi discepoli: "Se qualcuno vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vorrà salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà. Qual vantaggio infatti avrà l'uomo se guadagnerà il mondo intero, e poi perderà la propria anima? O che cosa l'uomo potrà dare in cambio della propria anima? Poiché il Figlio dell'uomo verrà nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e renderà a ciascuno secondo le sue azioni. In verità vi dico: vi sono alcuni tra i presenti che non morranno finché non vedranno il Fglio dell'uomo venire nel suo regno". (CCC n. 618) Gesù chiama i suoi discepoli a prendere la loro croce e a seguirlo (Mt 16,24), poiché patì per noi, lasciandoci un esempio, perché ne seguiamo le orme (1 Pt 2,21). Infatti egli vuole associare al suo sacrificio redentore quelli stessi che ne sono i primi beneficiari (Mc 10,39; Gv 21,18-19; Col 1,24). Ciò si compie in maniera eminente per sua Madre, associata più intimamente di qualsiasi altro al mistero della sua sofferenza redentrice (Lc 2,35). "Al di fuori della croce non vi è altra scala per salire al cielo". (CCC n. 363) Spesso nella Sacra Scrittura, il termine anima indica la vita umana (Mt 16,25-26; Gv 15,13), oppure tutta la persona umana (At 2,41). Ma designa anche tutto ciò che nell'uomo vi è di più intimo e di maggior valore (Mt 10,28; Mac 6,30), ciò per cui egli è immagine di Dio: "anima" significa il principio spirituale nell'uomo. (CCC n. 226) La fede nell'unico Dio ci conduce ad usare tutto ciò che non è lui nella misura in cui ci avvicina a lui, e a staccarcene nella misura in cui da lui ci allontana (Mt 5,29-30; 16,24; 19,23-24). "Mio Signore e mio Dio, togli da me quanto mi allontana da te, dammi tutto ciò che mi conduce a te, toglimi a me e dammi tutto a te".

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