Matteo 21,28-32 parabola dei due figli

Parabola dei due figli
(Mt 21,28-32) "Che ve ne pare? un uomo aveva due figli; rivoltosi al primo disse: Figlio, va' oggi a lavorare nella vigna. Ed egli rispose: Si, signore; ma non andò. Rivoltosi al secondo, gli disse lo stesso: Ed egli rispose: Non ne ho voglia; ma poi, pentitosi, ci andò. Chi dei due ha compiuto la volontà del Padre?". Dicono: "L'ultimo". E Gesù disse loro: "In verità vi dico: I pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. E' venuto a voi Giovanni nella via della giustizia e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, pur avendo visto queste cose, non vi siete nemmeno pentiti per credergli". (CCC n. 535) Giovanni predicava "un battesimo di conversione per il perdono dei peccati" (Lc 3,3). Una folla di peccatori, pubblicani e soldati (Lc 3,10-14), farisei e sadducei (Mt 3,7) e prostitute (Mt 21, 32) vengono a farsi battezzare da lui. (CCC n. 546) Al centro delle parabole stanno velatamente Gesù e la presenza del Regno in questo mondo. Occorre entrare nel Regno, cioè diventare discepoli di Cristo per "conoscere i misteri del Regno dei cieli" (Mt 13,11). Per coloro che rimangono "fuori" (Mc 4,11), tutto resta enigmatico.

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