Matteo 25,31-36 giudizio finale (I)

Il giudizio finale (I)
(Mt 25,31-36) "Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria con tutti i suoi angeli, si siederà sul trono della sua gloria. E saranno riunite davanti a lui tutte le genti, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri, e porrà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra. Allora il re dirà a quelli che stanno alla sua destra: Venite benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo. Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi. (CCC n. 1040) Il giudizio finale avverrà al momento del ritorno glorioso di Cristo. (CCC n. 679) Cristo è Signore della vita eterna. Il pieno diritto di giudicare definitivamente le opere e i cuori degli uomini appartiene a lui in quanto Redentore del mondo. Egli ha "acquisito" questo diritto con la sua croce. Anche il Padre "ha rimesso ogni giudizio al Figlio" (Gv 5,22; 5,27; Mt 25,31; At 10,432; 17,31; 2 Tm 4,1). [...] E' per il rifiuto della grazia nella vita presente che ognuno si giudica da se stesso (Gv 3,18; 12,48), riceve secondo le sue opere (1 Cor 3,12-15) e può anche condannarsi per l'eternità rifiutando lo Spirito d'amore (Mt 12,32; Eb 6,4-6; 10,26-31). (CCC n. 1503) La compassione di Cristo [...] verso tutti coloro che soffrono lo spinge così lontano che egli si identifica con loro: "Ero malato e mi avete visitato" (Mt 25,36). Il suo amore di predilezione per gli infermi non ha cessato, lungo i secoli di rendere i cristiani particolarmente premurosi verso tutti quelli che soffrono nel corpo e nello spirito. Esso sta all'origine degli insesauribili sforzi per alleviare le loro pene.

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