Matteo 25,41-46 giudizio finale (III)

Il giudizio finale (III)
(Mt 25,41-46) Poi dirà a quelli posti alla sua sinistra: "Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli. Perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e non mi avete dato da bere; ero forestiero e non mi avete ospitato, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato". Anch'essi allora risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato o assetato o forestiero o nudo o malato o in carcere e non ti abbiamo assistito? Ma egli risponderà: "In verità vi dico: ogni volta che non avete fatto queste cose a uno di questi miei fratelli più piccoli, non l'avete fatto a me. E se ne andranno, questi al supplizio eterno, e i giusti alla vita eterna". (CCC n. 1039) Davanti a Cristo, che è la verità, sarà definitivamente messa a nudo la verità sul rapporto di ogni uomo con Dio (Gv 12,48). Il giudizio finale manifesterà, fino alle sue ultime conseguenze, il bene che ognuno avrà compiuto o avrà omesso di compiere durante la sua vita terrena. (CCC n. 1932) Il dovere di farsi il prossimo degli altri e di servirli attivamente diventa ancora più urgente quando costoro sono particolarmente bisognosi, sotto qualsiasi aspetto. (CCC n. 2463) Nella moltitudine di esseri umani senza pane, senza tetto, senza fissa dimora, come non riconoscere Lazzaro, il mendicante affamato della parabola (Lc 16,16-31). Come non risentire Gesù: "Non l'avete fatto a me"? (Mt 25,45).

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