Matteo 26,26-30 istituzione dell'Eucaristia

Istituzione dell'Eucaristia
(Mt 26,26-30) Ora, mentre essi mangiavano, Gesù prese il pane e, pronunziata la benedizione, lo spezzò e lo diede ai discepoli dicendo: "Prendete e mangiate; questo è il mio corpo". Poi prese il calice e, dopo aver reso grazie, lo diede loro dicendo: "Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue dell'alleanza, versato per molti, in remissione dei peccati. Io vi dico che da ora non berrò più di questo frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo con voi nel regno del Padre mio". E dopo aver cantato l'inno uscirono verso il monte degli Ulivi. (CCC n. 1323) "Il nostro Salvatore nell'ultima Cena, la notte in cui veniva tradito, istituì il sacrificio eucaristico del suo Corpo e del suo Sangue, col quale perpetuare nei secoli, fino al suo ritorno, il sacrificio della croce, e per affidare così alla sua diletta sposa, la Chiesa, il memoriale della sua morte e risurrezione; sacramento di pietà, segno di unità, vincolo di carità, convito pasquale, nel quale si riceve Cristo, l'anima viene ricolmata di grazia e viene dato il pegno della gloria futura" (SC, 47). (CCC n. 611) L'Eucaristia che egi istituisce in questo momento sarà il "memoriale" (1 Cor 11,25) del suo sacrificio: Gesù nella sua offerta include gli Apostoli e chiede loro di perpetuarla (Lc 22,19). Con ciò, Gesù istituisce i suoi Apostoli sacerdoti della Nuova Alleanza: "Per loro io consacro me stesso, perché siano anch'essi consacrati nella verità" (Gv 17,19).

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