Matteo 7,1-5 non giudicare

Non giudicare
(Mt 7,1-5) "Non giudicate, per non essere giudicati; perché col giudizo con cui giudicate sarete giudicati, e con la misura con la quale misurate sarete misurati. Perché osservi la pagliuzza nell'occhio del tuo fratello, mentre non ti accorgi della trave che hai nel tuo occhio? O come potrai dire al tuo fratello: permetti che tolga la pagliuzza dal tuo occhio, mentre nell'occhio tuo c'è la trave? Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e poi ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall'occhio del tuo fratello". (CCC n. 679) Cristo è Signore della vita eterna. Il pieno diritto di giudicare definitivamente le opere e i cuori degli uomini appartiene a lui in quanto Redentore del mondo. Egli ha "acquisito" questo diritto con la sua croce. Anche il Padre "ha rimesso ogni giudizo al Figlio" (Gv 5,22; 5,27; Mt 25,31; At 10,42; 17,31; 2 Tm 4,1). Ora, il Figlio non è venuto per giudicare, ma per salvare (Gv 3,17) e per donare la vita che è in lui (Gv 5,26). E' per il rifiuto della grazia nella vita presente che ognuno si giudica già da se stesso (Gv 3,18; 12,48), riceve secondo le sue opere (1 Cor 3,12-15) e può anche condannarsi per l'eternità rifiutando lo Spirito d'amore (Mt 12,32; Eb 6,4-6; 10,26-32).

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