Matteo 8,5-13 guarisce il servo del centurione

Guarigione del servo del centurione
(Mt 8,5-13) Entrato in Cafàrnao gli venne incontro un centurione che lo scongiurava: "Signore, il mio servo giace in casa paralizzato e soffre terribilmente". Gesù gli rispose "Io verrò e lo curerò". Ma il centurione riprese: "Signore, io non son degno che tu entri sotto il mio tetto, di' soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. Perché anch'io, che sono un subalterno, ho soldati sotto di me e dico a uno: Va' ed egli va; e a un altro: Vieni, ed egli viene, e al mio servo: Fa' questo ed egli lo fa". All'udire ciò Gesù ne fu ammirato e disse a quelli che lo seguivano: "In verità vi dico, presso nessuno in Israele ho trovato una fede così grande. Ora vi dico che molti verranno dall'oriente e dall'occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli, mentre i figli del regno saranno cacciati nelle tenebre, ove sarà pianto e stridore di denti". E Gesù disse al centurione: "Va', e sia fatto secondo la tua fede". In quell'istante il servo guarì. (CCC n. 142) "Dio invisibile nel suo immenso amore parla agli uomini come ad amici e si intrattiene con essi per invitarli ed ammetterli alla comunione con sé" (DV 2). La risposta adeguata a questo invito è la fede. (CCC n. 143) Con la fede l'uomo sottomette pienamente a Dio la propria intelligenza e la propria volontà. Con tutto il suo essere l'uomo dà il proprio assenso a Dio rivelatore (DV 5). La Sacra Scrittura chiama "obbedienza della fede" questa risposta dell'uomo a Dio che rivela (Rm 1,5; 16,26). (CCC n. 151) Per il cristiano, credere in Dio è inseparabilmente credere in colui che egli ha mandato, il suo Figlio prediletto nel quale si è compiaciuto (Mc 1,11); Dio ci ha detto di ascoltarlo (Mc 9,7). Il Signore stesso dice ai suoi discepoli "Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me" (Gv 14,1). Possiamo credere in Gesù Cristo perché egli stesso è Dio, il Verbo fatto carne: "Dio nessuno l'ha mai visto: proprio il Figlio unigenito, che è nel seno del Padree, lui lo ha rivelato" (Gv 1,18). Poiché egli "ha visto il Padre" (Gv 6,46), è il solo a conoscerlo e a poterlo rivelare.

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