Gv 14, 22-31 Lo Spirito Santo vi ricorderà tutto

(Gv 14, 22-31) Lo Spirito Santo vi ricorderà tutto
[22] Gli disse Giuda, non l'Iscariota: "Signore, come è accaduto che devi manifestarti a noi e non al mondo?". [23] Gli rispose Gesù: "Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. [24] Chi non mi ama non osserva le mie parole; la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato. [25] Queste cose vi ho detto quando ero ancora tra voi. [26] Ma il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli v'insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto. [27] Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. [28] Avete udito che vi ho detto: Vado e tornerò a voi; se mi amaste, vi rallegrereste che io vado dal Padre, perché il Padre è più grande di me. [29] Ve l'ho detto adesso, prima che avvenga, perché quando avverrà, voi crediate. [30] Non parlerò più a lungo con voi, perché viene il principe del mondo; egli non ha nessun potere su di me, [31] ma bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre e faccio quello che il Padre mi ha comandato. Alzatevi, andiamo via di qui". (CCC 788) Quando la sua presenza visibile è stata tolta ai discepoli, Gesù non li ha lasciati orfani [Gv 14,18]. Ha promesso di restare con loro sino alla fine dei tempi, [Mt 28,20] ha mandato loro il suo Spirito [Gv 20,22; At 2,23]. In un certo senso, la comunione con Gesù è diventata più intensa: “Comunicando infatti il suo Spirito, costituisce misticamente come suo Corpo i suoi fratelli, chiamati da tutte le genti” [Lumen gentium, 7]. (CCC 2671) La forma tradizionale di chiedere lo Spirito è invocare il Padre per mezzo di Cristo nostro Signore perché ci doni lo Spirito Consolatore [Lc 11,13]. Gesù insiste su questa domanda nel suo Nome nel momento stesso in cui promette il dono dello Spirito di Verità [Gv 14,16-17; 15,26; 16,13]. Ma la preghiera più semplice e più diretta è anch'essa tradizionale: “Vieni, Santo Spirito”, e ogni tradizione liturgica l'ha sviluppata in antifone e inni: “Vieni, Santo Spirito, riempi il cuore dei tuoi fedeli e accendi in essi il fuoco del tuo amore” [Sequenza di Pentecoste]. “Re celeste, Spirito Consolatore, Spirito di Verità, che sei presente ovunque e tutto riempi, tesoro di ogni bene e sorgente della Vita, vieni, abita in noi, purificaci e salvaci, Tu che sei Buono!”. [Liturgia bizantina, Tropario dei Vespri di Pentecoste]. (CCC 2615) Ancor più, quando la nostra preghiera è unita a quella di Gesù, il Padre ci dà l'“altro Consolatore perché rimanga” con noi “per sempre, lo Spirito di verità” (Gv 14,16-17). Questa novità della preghiera e delle sue condizioni appare attraverso il Discorso di addio [Gv 14,23-26; 15,7; 14,16; 16,13-15; 16,23-27]. Nello Spirito Santo, la preghiera cristiana è comunione di amore con il Padre, non solamente per mezzo di Cristo, ma anche in lui: “Finora non avete chiesto nulla nel mio nome. Chiedete e otterrete, perché la vostra gioia sia piena” (Gv 16,24). (CCC 2853) La vittoria sul “principe del mondo” (Gv 14,30) è conseguita, una volta per tutte, nell'Ora in cui Gesù si consegna liberamente alla morte per darci la sua Vita. Avviene allora il giudizio di questo mondo e il principe di questo mondo è “gettato fuori(Gv 12,31) [Ap 12,10]. Si avventa “contro la Donna”, [Ap 12,13-16] ma non la può ghermire: la nuova Eva, “piena di grazia” dello Spirito Santo, è preservata dal peccato e dalla corruzione della morte (Concezione immacolata e Assunzione della Santissima Madre di Dio, Maria, sempre vergine). Allora si infuria “contro la Donna” e se ne va “a far guerra contro il resto della sua discendenza” (Ap 12,17). E' per questo che lo Spirito e la Chiesa pregano: “Vieni, Signore Gesù” (Ap 22,17; 22,20): la sua venuta, infatti, ci libererà dal Maligno.

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