Gv 16, 16-24 La vostra tristezza diverrà gioia

(Gv 16, 16-24) La vostra tristezza diverrà gioia
[16] “Ancora un poco e non mi vedrete; un pò ancora e mi vedrete". [17] Dissero allora alcuni dei suoi discepoli tra loro: "Che cos'è questo che ci dice: Ancora un poco e non mi vedrete, e un pò ancora e mi vedrete, e questo: Perché vado al Padre?". [18] Dicevano perciò: "Che cos'è mai questo "un poco" di cui parla? Non comprendiamo quello che vuol dire". [19] Gesù capì che volevano interrogarlo e disse loro: "Andate indagando tra voi perché ho detto: Ancora un poco e non mi vedrete e un pò ancora e mi vedrete? [20] In verità, in verità vi dico: voi piangerete e vi rattristerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete afflitti, ma la vostra afflizione si cambierà in gioia. [21] La donna, quando partorisce, è afflitta, perché è giunta la sua ora; ma quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più dell'afflizione per la gioia che è venuto al mondo un uomo. [22] Così anche voi, ora, siete nella tristezza; ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e [23] nessuno vi potrà togliere la vostra gioia. In quel giorno non mi domanderete più nulla. In verità, in verità vi dico: Se chiederete qualche cosa al Padre nel mio nome, egli ve la darà. [24] Finora non avete chiesto nulla nel mio nome. Chiedete e otterrete, perché la vostra gioia sia piena”. (CCC 2614) Quando Gesù confida apertamente ai suoi discepoli il mistero della preghiera al Padre, svela ad essi quale dovrà essere la loro preghiera, e la nostra, allorquando egli, nella sua Umanità glorificata, sarà tornato presso il Padre. La novità, attualmente, è di chiedere nel suo Nome [Gv 14,13]. La fede in lui introduce i discepoli nella conoscenza del Padre, perché Gesù è “la Via, la Verità e la Vita” (Gv 14,6). La fede porta il suo frutto nell'amore: osservare la sua Parola, i suoi comandamenti, dimorare con lui nel Padre, che in lui ci ama fino a prendere dimora in noi. In questa nuova Alleanza, la certezza di essere esauditi nelle nostre suppliche è fondata sulla preghiera di Gesù [Gv 14,13-14]. (CCC 2615) Ancor più, quando la nostra preghiera è unita a quella di Gesù, il Padre ci dà l'“altro Consolatore perché rimanga” con noi “per sempre, lo Spirito di verità(Gv 14,16-17). Questa novità della preghiera e delle sue condizioni appare attraverso il Discorso di addio [Gv 14,23-26; 15,7; 14,16; 16,13-15; 16,23-27]. Nello Spirito Santo, la preghiera cristiana è comunione di amore con il Padre, non solamente per mezzo di Cristo, ma anche in lui: “Finora non avete chiesto nulla nel mio nome. Chiedete e otterrete, perché la vostra gioia sia piena” (Gv 16,24). (CCC 2761) “L'Orazione domenicale è veramente la sintesi di tutto il Vangelo” [Tertulliano, De oratione, 1]. “Dopo che il Signore ci ebbe trasmesso questa formula di preghiera, aggiunse: "Chiedete e vi sarà dato" (Lc 11,9). Ognuno può, dunque, innalzare al cielo preghiere diverse secondo i suoi propri bisogni, però incominciando sempre con la Preghiera del Signore, la quale resta la preghiera fondamentale” [Tertulliano, De oratione, 10]. (CCC 2814) Dipende inseparabilmente dalla nostra vita e dalla nostra preghiera che il suo Nome sia santificato tra le nazioni: “Chiediamo a Dio di santificare il suo Nome, perché è mediante la santità che egli salva e santifica tutta la creazioneSi tratta del Nome che dà la salvezza al mondo perduto, ma domandiamo che il Nome di Dio sia santificato in noi dalla nostra vita. Infatti, se viviamo con rettitudine, il Nome divino è benedetto; ma se viviamo nella disonestà, il Nome divino è bestemmiato, secondo quanto dice l'Apostolo: “Il Nome di Dio è bestemmiato per causa vostra tra i pagani” (Rm 2,24) [Ez 36,20-22]. Noi, dunque, preghiamo per meritare di essere santi come è santo il Nome del nostro Dio” [San Pietro Crisologo, Sermones 71: PL 52, 402A]. “Quando diciamo “Sia santificato il tuo Nome”, chiediamo che venga santificato in noi, che siamo in lui, ma anche negli altri che non si sono ancora lasciati raggiungere dalla grazia di Dio; ciò per conformarci al precetto che ci obbliga a pregare per tutti, perfino per i nostri nemici. Ecco perché non diciamo espressamente: Il tuo Nome sia santificato “in noi”; non lo diciamo perché chiediamo che sia santificato in tutti gli uomini” [Tertulliano De oratione, 3]. (CCC 2815) Questa domanda, che le compendia tutte, è esaudita attraverso la preghiera di Cristo, come le sei domande successive. La preghiera al Padre nostro è preghiera nostra se è pregata “nel Nome” di Gesù [Gv 14,13; 15,16; 16,23-24; 14,26]. Gesù nella sua preghiera sacerdotale chiede: “Padre santo, custodisci nel tuo Nome coloro che mi hai dato” (Gv 17,11).

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