Gv 3, 1-13 Nascere da acqua e Spirito

Capitolo 3°
(Gv 3, 1-13) Nascere da acqua e Spirito

[1] C'era tra i farisei un uomo chiamato Nicodèmo, un capo dei Giudei. [2] Egli andò da Gesù, di notte, e gli disse: "Rabbì, sappiamo che sei un maestro venuto da Dio; nessuno infatti può fare i segni che tu fai, se Dio non è con lui". [3] Gli rispose Gesù: "In verità, in verità ti dico, se uno non rinasce dall'alto, non può vedere il regno di Dio". [4] Gli disse Nicodèmo: "Come può un uomo nascere quando è vecchio? Può forse entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e rinascere?". [5] Gli rispose Gesù: "In verità, in verità ti dico, se uno non nasce da acqua e da Spirito, non può entrare nel regno di Dio. [6] Quel che è nato dalla carne è carne e quel che è nato dallo Spirito è Spirito. [7] Non ti meravigliare se t'ho detto: dovete rinascere dall'alto. [8] Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai di dove viene e dove va: così è di chiunque è nato dallo Spirito". [9] Replicò Nicodèmo: "Come può accadere questo?". [10] Gli rispose Gesù: "Tu sei maestro in Israele e non sai queste cose? [11] In verità, in verità ti dico, noi parliamo di quel che sappiamo e testimoniamo quel che abbiamo veduto; ma voi non accogliete la nostra testimonianza. [12] Se vi ho parlato di cose della terra e non credete, come crederete se vi parlerò di cose del cielo? [13] Eppure nessuno è mai salito al cielo, fuorchè il Figlio dell'uomo che è disceso dal cielo. (CCC 728) Gesù rivela in pienezza lo Spirito Santo solo dopo che è stato egli stesso glorificato con la sua Morte e Risurrezione. Tuttavia, lo lascia gradualmente intravvedere anche nel suo insegnamento alle folle, quando rivela che la sua carne sarà cibo per la vita del mondo [Gv 6,27; 6,51; 6,62-63]. Inoltre lo lascia intuire a Nicodemo, [Gv 3,5-8] alla Samaritana [Gv 4,10; 4,14; 4,23-24] e a coloro che partecipano alla festa delle Capanne [Gv 7,37-39]. Ai suoi discepoli ne parla apertamente a proposito della preghiera [Lc 11,13] e della testimonianza che dovranno dare [Mt 10,19-20]. (CCC 1238) L'acqua battesimale viene consacrata mediante una preghiera di Epiclesi (sia al momento stesso, sia nella notte di Pasqua). La Chiesa chiede a Dio che, per mezzo del suo Figlio, la potenza dello Spirito Santo discenda su quest'acqua, in modo che quanti vi saranno battezzati “nascano dall'acqua e dallo Spirito (Gv 3,5). (CCC 782) Il Popolo di Dio presenta caratteristiche che lo distinguono nettamente da tutti i raggruppamenti religiosi, etnici, politici o culturali della storia: - È il Popolo di Dio: Dio non appartiene in proprio ad alcun popolo. Ma egli da coloro che un tempo erano non-popolo ha acquistato un popolo: “la stirpe eletta, il sacerdozio regale, la nazione santa” (1Pt 2,9). - Si diviene membri di questo Popolo non per la nascita fisica, ma per la “nascita dall'alto”, “dall'acqua e dallo Spirito” (Gv 3,3-5), cioè mediante la fede in Cristo e il Battesimo. - Questo Popolo ha per Capo [Testa] Gesù Cristo [Unto, Messia]: poiché la medesima Unzione, lo Spirito Santo, scorre dal Capo al Corpo, esso è “il Popolo messianico”. - “Questo Popolo ha per condizione la dignità e la libertà dei figli di Dio, nel cuore dei quali dimora lo Spirito Santo come nel suo tempio”. - “Ha per legge il nuovo precetto di amare come lo stesso Cristo ci ha amati” [Gv 13,34]. È la legge “nuova” dello Spirito Santo [Rm 8,2; Gal 5,25]. - Ha per missione di essere il sale della terra e la luce del mondo [Mt 5,13-16]. “Costituisce per tutta l'umanità un germe validissimo di unità, di speranza e di salvezza”. - “E, da ultimo, ha per fine il Regno di Dio, incominciato in terra dallo stesso Dio, e che deve essere ulteriormente dilatato, finché alla fine dei secoli sia da lui portato a compimento” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 9]. (CCC 1215) Questo sacramento è anche chiamato il “lavacro di rigenerazione e di rinnovamento nello Spirito Santo” (Tt 3,5), poiché significa e realizza quella nascita dall'acqua e dallo Spirito senza la quale nessuno “può entrare nel Regno di Dio” (Gv 3,5).

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