Gv 4, 1-15 Acqua zampillante per la vita eterna

Capitolo 4°
(Gv 4, 1-15) Acqua zampillante per la vita eterna

[1] Quando il Signore venne a sapere che i farisei avevan sentito dire: Gesù fa più discepoli e battezza più di Giovanni [2] - sebbene non fosse Gesù in persona che battezzava, ma i suoi discepoli -, [3] lasciò la Giudea e si diresse di nuovo verso la Galilea. [4] Doveva perciò attraversare la Samaria. [5] Giunse pertanto ad una città della Samaria chiamata Sicàr, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: [6] qui c'era il pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, stanco del viaggio, sedeva presso il pozzo. Era verso mezzogiorno. [7] Arrivò intanto una donna di Samaria ad attingere acqua. Le disse Gesù: "Dammi da bere". [8] I suoi discepoli infatti erano andati in città a far provvista di cibi. [9] Ma la Samaritana gli disse: "Come mai tu, che sei Giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?". I Giudei infatti non mantengono buone relazioni con i Samaritani. [10] Gesù le rispose: "Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: "Dammi da bere!", tu stessa gliene avresti chiesto ed egli ti avrebbe dato acqua viva". [11] Gli disse la donna: "Signore, tu non hai un mezzo per attingere e il pozzo è profondo; da dove hai dunque quest'acqua viva? [12] Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede questo pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo gregge?". [13] Rispose Gesù: "Chiunque beve di quest'acqua avrà di nuovo sete; [14] ma chi beve dell'acqua che io gli darò, non avrà mai più sete, anzi, l'acqua che io gli darò diventerà in lui sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna". [15] "Signore, gli disse la donna, dammi di quest'acqua, perché non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua". (CCC 2560) “Se tu conoscessi il dono di Dio!” (Gv 4,10). La meraviglia della preghiera si rivela proprio là, presso i pozzi dove andiamo a cercare la nostra acqua: là Cristo viene ad incontrare ogni essere umano; egli ci cerca per primo ed è lui che ci chiede da bere. Gesù ha sete; la sua domanda sale dalle profondità di Dio che ci desidera. Che lo sappiamo o no, la preghiera è l'incontro della sete di Dio con la nostra sete. Dio ha sete che noi abbiamo sete di lui [Sant'Agostino, De diversis quaestionibus octoginta tribus, 64, 4: PL 40, 56]. (CCC 2561) “Tu gliene avresti chiesto ed egli ti avrebbe dato acqua viva” (Gv 4,10). La nostra preghiera di domanda è paradossalmente una risposta. Risposta al lamento del Dio vivente: “Essi hanno abbandonato me, sorgente d'acqua viva, per scavarsi cisterne, cisterne screpolate” (Ger 2,13), risposta di fede alla promessa gratuita della salvezza, [Gv 7,37-39; Is 12,3; 51,1] risposta d'amore alla sete del Figlio unigenito [Gv 19,28; Zc 12,10; Zc 13,1]. (CCC 694) Il simbolismo dell'acqua significa l'azione dello Spirito Santo nel Battesimo, poiché dopo l'invocazione dello Spirito Santo, essa diviene il segno sacramentale efficace della nuova nascita: come la gestazione della nostra prima nascita si è operata nell'acqua, allo stesso modo l'acqua battesimale significa realmente che la nostra nascita alla vita divina ci è donata nello Spirito Santo. Ma “battezzati in un solo Spirito”, noi “ci siamo” anche “abbeverati a un solo Spirito” (1Cor 12,13): lo Spirito, dunque, è anche personalmente l'acqua viva che scaturisce da Cristo crocifisso come dalla sua sorgente [Gv 19,34; 1Gv 5,8] e che in noi zampilla per la Vita eterna [Gv 4,10-14; 7,38; Es 17,1-6; Is 55,1; Zc 14,8; 1Cor 10,4; Ap 21,6; 22,17]. (CCC 2557) Il vero desiderio dell'uomo è: “Voglio vedere Dio”. La sete di Dio è estinta dall'acqua della vita eterna [Gv 4,14]. (CCC 2652) Lo Spirito Santo è “l'acqua viva” che, nel cuore orante, “zampilla per la vita eterna” (Gv 4,14). E' lui che ci insegna ad attingerla alla stessa Sorgente: Cristo. Nella vita cristiana ci sono delle fonti dove Cristo ci attende per abbeverarci dello Spirito Santo.

Post più popolari