Gv 8, 7-11 Non ti condanno; non peccare più

(Gv 8, 7-11) Non ti condanno; non peccare più
[7] E siccome insistevano nell'interrogarlo, alzò il capo e disse loro: "Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei". [8] E chinatosi di nuovo, scriveva per terra. [9] Ma quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani fino agli ultimi. Rimase solo Gesù con la donna là in mezzo. [10] Alzatosi allora Gesù le disse: "Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?". [11] Ed essa rispose: "Nessuno, Signore". E Gesù le disse: "Neanch'io ti condanno; và e d'ora in poi non peccare più". (CCC 142) Con la sua Rivelazione “Dio invisibile nel suo immenso amore parla agli uomini come ad amici e si intrattiene con essi per invitarli ed ammetterli alla comunione con sé” [Conc. Ecum. Vat. II, Dei Verbum, 2]. La risposta adeguata a questo invito è la fede. (CCC 2331) “Dio è amore e vive in se stesso un mistero di comunione e di amore. Creandola a sua immagine… Dio iscrive nell'umanità dell'uomo e della donna la vocazione, e quindi la capacità e la responsabilità dell'amore e della comunione” [Giovanni Paolo II, Esort. ap. Familiaris consortio, 11]. “Dio creò l'uomo a sua immagine… maschio e femmina li creò” (Gen 1,27); “siate fecondi e moltiplicatevi” (Gen 1,28); “quando Dio creò l'uomo, lo fece a somiglianza di Dio; maschio e femmina li creò, li benedisse e li chiamò uomini quando furono creati” (Gen 5,1-2). (CCC 2334) “Creando l'uomo "maschio e femmina", Dio dona la dignità personale in egual modo all'uomo e alla donna” [Familiaris consortio, 22; Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium et spes, 49]. “L'uomo è una persona, in eguale misura l'uomo e la donna: ambedue infatti sono stati creati ad immagine e somiglianza del Dio personale” [Giovanni Paolo II, Lett. ap. Mulieris dignitatem, 6]. (CCC 2335) Ciascuno dei due sessi, con eguale dignità, anche se in modo differente, è immagine della potenza e della tenerezza di Dio. L' unione dell'uomo e della donna nel matrimonio è una maniera di imitare, nella carne, la generosità e la fecondità del Creatore: “L'uomo abbandonerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e i due saranno una sola carne” (Gen 2,24). Da tale unione derivano tutte le generazioni umane [Gen 4,1-2; 4,25-26; 5,1]. (CCC 2336) Gesù è venuto a restaurare la creazione nella purezza delle sue origini. Nel Discorso della montagna dà una interpretazione rigorosa del progetto di Dio: “Avete inteso che fu detto: "Non commettere adulterio"; ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore” (Mt 5,27-28). L'uomo non deve separare quello che Dio ha congiunto [Mt 19,6]. La Tradizione della Chiesa ha considerato il sesto comandamento come inglobante l'insieme della sessualità umana.

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