Mc 12, 41-44 L’offerta della vedova povera

(Mc 12, 41-44) L’offerta della vedova povera
[41] E sedutosi di fronte al tesoro, osservava come la folla gettava monete nel tesoro. E tanti ricchi ne gettavano molte. [42] Ma venuta una povera vedova vi gettò due spiccioli, cioè un quattrino. [43] Allora, chiamati a sé i discepoli, disse loro: "In verità vi dico: questa vedova ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. [44] Poiché tutti hanno dato del loro superfluo, essa invece, nella sua povertà, vi ha messo tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere". (CCC 2544) Ai suoi discepoli Gesù chiede di preferirlo a tutto e a tutti, e propone di “rinunziare a tutti i loro averi” (Lc 14,33) per lui e per il Vangelo [Mc 8,35]. Poco prima della sua Passione ha additato loro come esempio la povera vedova di Gerusalemme, la quale, nella sua miseria, ha dato tutto quanto aveva per vivere [Lc 21,4]. Il precetto del distacco dalle ricchezze è vincolante per entrare nel Regno dei cieli. (CCC 2443) Dio benedice coloro che soccorrono i poveri e disapprova coloro che se ne disinteressano: “Da' a chi ti domanda e a chi desidera da te un prestito non volgere le spalle” (Mt 5,42). “Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date” (Mt 10,8). Gesù Cristo riconoscerà i suoi eletti proprio da quanto avranno fatto per i poveri [Mt 25,31-46]. Allorché “ai poveri è predicata la buona novella” (Mt 11,5), [Lc 4,18] è segno che Cristo è presente. (CCC 2444) “L'amore della Chiesa per i poveri… appartiene alla sua costante tradizione” [Giovanni Paolo II, Centesimus annus, 57]. Si ispira al Vangelo delle beatitudini, [Lc 6,20-22] alla povertà di Gesù [Mt 8,20] e alla sua attenzione per i poveri [Mc 12,41-44]. L'amore per i poveri è anche una delle motivazioni del dovere di lavorare per far parte dei beni “a chi si trova in necessità” (Ef 4,28). Tale amore per i poveri non riguarda soltanto la povertà materiale, ma anche le numerose forme di povertà culturale e religiosa [Cf Giovanni Paolo II, Centesimus annus, 57].

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