At 11, 16-18 Dio dà a tutti lo stesso dono

(At 11, 16-18) Dio dà a tutti lo stesso dono
[16] “Mi ricordai allora di quella parola del Signore che diceva: Giovanni battezzò con acqua, voi invece sarete battezzati in Spirito Santo. [17] Se dunque Dio ha dato a loro lo stesso dono che a noi per aver creduto nel Signore Gesù Cristo, chi ero io per porre impedimento a Dio?". [18] All'udir questo si calmarono e cominciarono a glorificare Dio dicendo: "Dunque anche ai pagani Dio ha concesso che si convertano perché abbiano la vita!". (CCC 686) Lo Spirito Santo è all'opera con il Padre e il Figlio dall'inizio al compimento del disegno della nostra salvezza. Tuttavia è solo negli “ultimi tempi”, inaugurati con l'Incarnazione redentrice del Figlio, che egli viene rivelato e donato, riconosciuto e accolto come Persona. Allora questo disegno divino, compiuto in Cristo, “Primogenito” e Capo della nuova creazione, potrà realizzarsi nell'umanità con l'effusione dello Spirito: la Chiesa, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. (CCC 684) Lo Spirito Santo con la sua grazia è il primo nel destare la nostra fede e nel suscitare la vita nuova che consiste nel conoscere il Padre e colui che ha mandato, Gesù Cristo [Gv 17,3]. Tuttavia è l'ultimo nella rivelazione delle Persone della Santa Trinità. San Gregorio Nazianzeno, “il Teologo”, spiega questa progressione con la pedagogia della “condiscendenza” divina: “L'Antico Testamento proclamava chiaramente il Padre, più oscuramente il Figlio. Il Nuovo ha manifestato il Figlio, ha fatto intravvedere la divinità dello Spirito. Ora lo Spirito ha diritto di cittadinanza in mezzo a noi e ci accorda una visione più chiara di se stesso. Infatti non era prudente, quando non si professava ancora la divinità del Padre, proclamare apertamente il Figlio e, quando non era ancora ammessa la divinità del Figlio, aggiungere lo Spirito Santo come un fardello supplementare, per usare un'espressione un po' ardita… Solo attraverso un cammino di avanzamento e di progressso “di gloria in gloria”, la luce della Trinità sfolgorerà in più brillante trasparenza” [San Gregorio Nazianzeno, Oratio 31 (Theologica 5), 26: SC 250, 326 (PG 36, 161-164)]. (CCC 685) Credere nello Spirito Santo significa dunque professare che lo Spirito Santo è una delle Persone della Santa Trinità, consustanziale al Padre e al Figlio, “con il Padre e il Figlio adorato e glorificato” (Simbolo di Nicea-Costantinopoli). (CCC 804) Si entra nel Popolo di Dio mediante la fede e il Battesimo. “Tutti gli uomini sono chiamati a formare il nuovo Popolo di Dio”, [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 13] affinché, in Cristo, “gli uomini costituiscano… una sola famiglia e un solo Popolo di Dio” [Conc. Ecum. Vat. II, Ad gentes, 1].

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