At 13, 16-25 Dio salva: da Mosè al Battista

(At 13, 16-25) Dio salva: da Mosè al Battista
[16] Si alzò Paolo e fatto cenno con la mano disse: "Uomini di Israele e voi timorati di Dio, ascoltate. [17] Il Dio di questo popolo d'Israele scelse i nostri padri ed esaltò il popolo durante il suo esilio in terra d'Egitto, e con braccio potente li condusse via di là. [18] Quindi, dopo essersi preso cura di loro per circa quarant'anni nel deserto, [19] distrusse sette popoli nel paese di Cànaan e concesse loro in eredità quelle terre, [20] per circa quattrocentocinquanta anni. Dopo questo diede loro dei Giudici, fino al profeta Samuele. [21] Allora essi chiesero un re e Dio diede loro Saul, figlio di Cis, della tribù di Beniamino, per quaranta anni. [22] E, dopo averlo rimosso dal regno, suscitò per loro come re Davide, al quale rese questa testimonianza: Ho trovato Davide, figlio di Iesse, uomo secondo il mio cuore; egli adempirà tutti i miei voleri. [23] Dalla discendenza di lui, secondo la promessa, Dio trasse per Israele un salvatore, Gesù. [24] Giovanni aveva preparato la sua venuta predicando un battesimo di penitenza a tutto il popolo d'Israele. [25] Diceva Giovanni sul finire della sua missione: Io non sono ciò che voi pensate che io sia! Ecco, viene dopo di me uno, al quale io non sono degno di sciogliere i sandali. (CCC 203) Dio si è rivelato a Israele, suo popolo, facendogli conoscere il suo Nome. Il nome esprime l'essenza, l'identità della persona e il senso della sua vita. Dio ha un nome. Non è una forza anonima. Svelare il proprio nome, è farsi conoscere agli altri; in qualche modo è consegnare se stesso rendendosi accessibile, capace d'essere conosciuto più intimamente e di essere chiamato personalmente. (CCC 207) Rivelando il suo Nome, Dio rivela al tempo stesso la sua fedeltà che è da sempre e per sempre, valida per il passato (“Io sono il Dio dei tuoi padri”, Es 3,6), come per l'avvenire (“Io sarò con te”, Es 3,12). Dio che rivela il suo Nome come “Io sono” si rivela come il Dio che è sempre là, presente accanto al suo popolo per salvarlo. (CCC 212) Lungo i secoli, la fede d'Israele ha potuto sviluppare ed approfondire le ricchezze contenute nella rivelazione del Nome divino. Dio è unico, fuori di lui non ci sono dei [Is 44,6]. Egli trascende il mondo e la storia. È lui che ha fatto il cielo e la terra: “essi periranno, ma tu rimani, tutti si logorano come veste… ma tu resti lo stesso e i tuoi anni non hanno fine” (Sal 102,27-28). In lui “non c'è variazione né ombra di cambiamento” (Gc 1,17). Egli è “colui che èda sempre e per sempre, e perciò resta sempre fedele a se stesso ed alle sue promesse. (CCC 709) La Legge, segno della Promessa e dell'Alleanza, avrebbe dovuto reggere il cuore e le istituzioni del Popolo nato dalla fede di Abramo. “Se vorrete ascoltare la mia voce e custodirete la mia alleanza, sarete per me un regno di sacerdoti e una nazione santa” (Es 19,5-6) [1Pt 2,9]. Ma, dopo Davide, Israele cede alla tentazione di divenire un regno come le altre nazioni. Ora il Regno, oggetto della promessa fatta a Davide, [2Sam 7; Sal 89; Lc 1,32-33] sarà l'opera dello Spirito Santo e apparterrà ai poveri secondo lo Spirito. (CCC 710) La dimenticanza della Legge e l'infedeltà all'Alleanza conducono alla morte: è l'esilio, apparente smentita delle promesse, di fatto misteriosa fedeltà del Dio salvatore e inizio della restaurazione promessa, ma secondo lo Spirito. Era necessario che il Popolo di Dio subisse questa purificazione; [Lc 24,26 ] l'esilio immette già l'ombra della croce nel disegno di Dio, e il “resto” dei poveri che ritorna dall'esilio è una delle figure più trasparenti della Chiesa. (CCC 523) San Giovanni Battista è l'immediato precursore del Signore, [At 13,24] mandato a preparargli la via [Mt 3,3]. “Profeta dell'Altissimo” (Lc 1,76), di tutti i profeti è il più grande [Lc 7,26] e l'ultimo; [Mt 11,13] egli inaugura il Vangelo; [At 1,22; Lc 16,16] saluta la venuta di Cristo fin dal seno di sua madre [Lc 1,41] e trova la sua gioia nell'essere “l'amico dello sposo” (Gv 3,29), che designa come “l'Agnello di Dio... che toglie il peccato del mondo” (Gv 1,29). Precedendo Gesù “con lo spirito e la forza di Elia” (Lc 1,17), gli rende testimonianza con la sua predicazione, con il suo battesimo di conversione ed infine con il suo martirio [Mc 6,17-29].

Post più popolari