At 14, 1-7 Segni prodigi e conversioni a Icònio

Capitolo 14°
(At 14, 1-7) Segni prodigi e conversioni a Icònio

[1] Anche ad Icònio essi entrarono nella sinagoga dei Giudei e vi parlarono in modo tale che un gran numero di Giudei e di Greci divennero credenti. [2] Ma i Giudei rimasti increduli eccitarono e inasprirono gli animi dei pagani contro i fratelli. [3] Rimasero tuttavia colà per un certo tempo e parlavano fiduciosi nel Signore, che rendeva testimonianza alla predicazione della sua grazia e concedeva che per mano loro si operassero segni e prodigi. [4] E la popolazione della città si divise, schierandosi gli uni dalla parte dei Giudei, gli altri dalla parte degli apostoli. [5] Ma quando ci fu un tentativo dei pagani e dei Giudei con i loro capi per maltrattarli e lapidarli, [6] essi se ne accorsero e fuggirono nelle città della Licaònia, Listra e Derbe e nei dintorni, [7] e là continuavano a predicare il vangelo. (CCC 699) Imponendo le mani Gesù guarisce i malati [Mc 6,5; 8,23] e benedice i bambini [Mc 10,16]. Nel suo Nome, gli Apostoli compiranno gli stessi gesti [Mc 16,18; At 5,12; 14,3]. Ancor di più, è mediante l'imposizione delle mani da parte degli Apostoli che viene donato lo Spirito Santo [At 8,17-19; 13,3; At 19,6]. La Lettera agli Ebrei mette l'imposizione delle mani tra gli “articoli fondamentali” del suo insegnamento [Eb 6,2]. La Chiesa ha conservato questo segno dell'effusione onnipotente dello Spirito Santo nelle epiclesi sacramentali. (CCC 1507) Il Signore risorto rinnova questo invio (“Nel mio nome… imporranno le mani ai malati e questi guariranno” Mc 16,17-18) e lo conferma per mezzo dei segni che la Chiesa compie invocando il suo nome [At 9,34; 14,3]. Questi segni manifestano in modo speciale che Gesù è veramente “Dio che salva[Mt 1,21; At 4,12].

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