At 14, 8-10 Listra: guarigione di uno storpio

(At (14, 8-10) Listra: guarigione di uno storpio
[8] C'era a Listra un uomo paralizzato alle gambe, storpio sin dalla nascita, che non aveva mai camminato. [9] Egli ascoltava il discorso di Paolo e questi, fissandolo con lo sguardo e notando che aveva fede di esser risanato, [10] disse a gran voce: "Alzati diritto in piedi!". Egli fece un balzo e si mise a camminare. (CCC 1500) La malattia e la sofferenza sono sempre state tra i problemi più gravi che mettono alla prova la vita umana. Nella malattia l'uomo fa l'esperienza della propria impotenza, dei propri limiti e della propria finitezza. Ogni malattia può farci intravvedere la morte. (CCC 1501) La malattia può condurre all'angoscia, al ripiegamento su di sé, talvolta persino alla disperazione e alla ribellione contro Dio. Ma essa può anche rendere la persona più matura, aiutarla a discernere nella propria vita ciò che non è essenziale per volgersi verso ciò che lo è. Molto spesso la malattia provoca una ricerca di Dio, un ritorno a lui. (CCC 1509) “Guarite gli infermi!” (Mt 10,8). La Chiesa ha ricevuto questo compito dal Signore e cerca di attuarlo sia attraverso le cure che presta ai malati sia mediante la preghiera di intercessione con la quale li accompagna. Essa crede nella presenza vivificante di Cristo, medico delle anime e dei corpi. Questa presenza è particolarmente operante nei sacramenti e in modo tutto speciale nell'Eucaristia, pane che dà la vita eterna [Gv 6,54.58] e al cui legame con la salute del corpo san Paolo allude [1 Cor 11,30]. (CCC 1510) La Chiesa apostolica conosce tuttavia un rito specifico in favore degli infermi, attestato da san Giacomo: “Chi è malato, chiami a sé i presbiteri della Chiesa e preghino su di lui, dopo averlo unto con olio, nel nome del Signore. E la preghiera fatta con fede salverà il malato: il Signore lo rialzerà e, se ha commesso peccati, gli saranno perdonati” (Gc 5,14-15). La Tradizione ha riconosciuto in questo rito uno dei sette sacramenti della Chiesa [Innocenzo I, Lettera Si instituta ecclesiastica: DS 216; Concilio di Firenze: DS 1324-1325; Concilio di Trento: DS 1695-1696; 1716-1717].

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