At 16, 11-15 A Filippi conversione di Lidia

(At 16, 11-15) A Filippi conversione di Lidia
[11] Salpati da Troade, facemmo vela verso Samotracia e il giorno dopo verso Neapoli e [12] di qui a Filippi, colonia romana e città del primo distretto della Macedonia. Restammo in questa città alcuni giorni; [13] il sabato uscimmo fuori della porta lungo il fiume, dove ritenevamo che si facesse la preghiera, e sedutici rivolgevamo la parola alle donne colà riunite. [14] C'era ad ascoltare anche una donna di nome Lidia, commerciante di porpora, della città di Tiàtira, una credente in Dio, e il Signore le aprì il cuore per aderire alle parole di Paolo. [15] Dopo esser stata battezzata insieme alla sua famiglia, ci invitò: "Se avete giudicato ch'io sia fedele al Signore, venite ad abitare nella mia casa". E ci costrinse ad accettare. (CCC 1252) L'usanza di battezzare i bambini è una tradizione della Chiesa da tempo immemorabile. Essa è esplicitamente attestata fin dal secondo secolo. E' tuttavia probabile che, fin dagli inizi della predicazione apostolica, quando “famiglie” intere hanno ricevuto il Battesimo [At 16,15.33; 18,8; 1Cor 1,16], siano stati battezzati anche i bambini [Congregazione per la Dottrina della Fede, Istr. Pastoralis actio, 4]. (CCC 1657) E' qui che si esercita in maniera privilegiata il sacerdozio battesimale del padre di famiglia, della madre, dei figli, di tutti i membri della famiglia, “con la partecipazione ai sacramenti, con la preghiera e il ringraziamento, con la testimonianza di una vita santa, con l'abnegazione e l'operosa carità” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 11]. Il focolare è così la prima scuola di vita cristiana e “una scuola di umanità più ricca” [Id., Gaudium et spes, 52]. E' qui che si apprende la fatica e la gioia del lavoro, l'amore fraterno, il perdono generoso, sempre rinnovato, e soprattutto il culto divino attraverso la preghiera e l'offerta della propria vita.

Post più popolari