At 16, 19-24 Paolo e Sila battuti e imprigionati

(At 16, 19-24) Paolo e Sila battuti e imprigionati
[19] Ma vedendo i padroni che era partita anche la speranza del loro guadagno, presero Paolo e Sila e li trascinarono nella piazza principale davanti ai capi della città; [20] presentandoli ai magistrati dissero: "Questi uomini gettano il disordine nella nostra città; sono Giudei [21] e predicano usanze che a noi Romani non è lecito accogliere né praticare". [22] La folla allora insorse contro di loro, mentre i magistrati, fatti strappare loro i vestiti, ordinarono di bastonarli [23] e dopo averli caricati di colpi, li gettarono in prigione e ordinarono al carceriere di far buona guardia. [24] Egli, ricevuto quest'ordine, li gettò nella cella più interna della prigione e strinse i loro piedi nei ceppi. (CCC 2115) Dio può rivelare l'avvenire ai suoi profeti o ad altri santi. Tuttavia il giusto atteggiamento cristiano consiste nell'abbandonarsi con fiducia nelle mani della Provvidenza per ciò che concerne il futuro e a rifuggire da ogni curiosità malsana a questo riguardo. L'imprevidenza può costituire una mancanza di responsabilità. (CCC 2116) Tutte le forme di divinazione sono da respingere: ricorso a Satana o ai demoni, evocazione dei morti o altre pratiche che a torto si ritiene che “svelino” l'avvenire [Dt 18,10; Ger 29,8]. La consultazione degli oroscopi, l'astrologia, la chiromanzia, l'interpretazione dei presagi e delle sorti, i fenomeni di veggenza, il ricorso ai medium occultano una volontà di dominio sul tempo, sulla storia ed infine sugli uomini ed insieme un desiderio di rendersi propizie le potenze nascoste. Sono in contraddizione con l'onore e il rispetto, congiunto a timore amante, che dobbiamo a Dio solo.

Post più popolari