At 20, 7-12 Troade: Paolo risuscita un ragazzo

(At 20, 7-12) Troade: Paolo risuscita un ragazzo
[7] Il primo giorno della settimana ci eravamo riuniti a spezzare il pane e Paolo conversava con loro; e poiché doveva partire il giorno dopo, prolungò la conversazione fino a mezzanotte. [8] C'era un buon numero di lampade nella stanza al piano superiore, dove eravamo riuniti; [9] un ragazzo chiamato Eutico, che stava seduto sulla finestra, fu preso da un sonno profondo mentre Paolo continuava a conversare e, sopraffatto dal sonno, cadde dal terzo piano e venne raccolto morto. [10] Paolo allora scese giù, si gettò su di lui, lo abbracciò e disse: "Non vi turbate; è ancora in vita!". [11] Poi risalì, spezzò il pane e ne mangiò e dopo aver parlato ancora molto fino all'alba, partì. [12] Intanto avevano ricondotto il ragazzo vivo, e si sentirono molto consolati. (CCC 1343) Soprattutto “il primo giorno della settimana”, cioè la domenica, il giorno della Risurrezione di Gesù, i cristiani si riunivano “per spezzare il pane” (At 20,7). Da quei tempi la celebrazione dell'Eucaristia si è perpetuata fino ai nostri giorni, così che oggi la ritroviamo ovunque nella Chiesa, con la stessa struttura fondamentale. Essa rimane il centro della vita della Chiesa. (CCC 1329) Cena del Signore, [1Cor 11,20] perché si tratta della Cena che il Signore ha consumato con i suoi discepoli la vigilia della sua Passione e dell'anticipazione della cena delle nozze dell'Agnello [Ap 19,9] nella Gerusalemme celeste. Frazione del Pane, perché questo rito, tipico della cena ebraica, è stato utilizzato da Gesù quando benediceva e distribuiva il pane come capo della mensa, [Mt 14,19; 15,36; Mc 8,6.19] soprattutto durante l'ultima Cena [Mt 26,26; 1Cor 11,24]. Da questo gesto i discepoli lo riconosceranno dopo la sua Risurrezione, [Lc 24,13-35] e con tale espressione i primi cristiani designeranno le loro assemblee eucaristiche [At 2,42.46; 20,7.11]. In tal modo intendono significare che tutti coloro che mangiano dell'unico pane spezzato, Cristo, entrano in comunione con lui e formano in lui un solo corpo [1Cor 10,16-17]. Assemblea eucaristica [“synaxis”], in quanto l'Eucaristia viene celebrata nell'assemblea dei fedeli, espressione visibile della Chiesa [1Cor 11,17-34]. (CCC 994) Ma c’è di più. Gesù lega la fede nella risurrezione alla sua stessa Persona: «Io sono la Risurrezione e la Vita» (Gv 11, 25). Sarà lo stesso Gesù a risuscitare nell’ultimo giorno coloro che avranno creduto in lui e che avranno mangiato il suo Corpo e bevuto il suo Sangue [Gv 6,54]. Egli fin d’ora ne dà un segno e una caparra facendo tornare in vita alcuni morti [Mc 5,21-43; Lc 7,11; Gv 11], annunziando con ciò la sua stessa risurrezione, la quale però sarà di un altro ordine. Di tale avvenimento senza eguale parla come del «segno di Giona» [Mt 12, 39], del segno del tempio [Gv 2,19-22]: annunzia la sua Risurrezione al terzo giorno dopo essere stato messo a morte [Mc 10,34].

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