At 7, 39-43 Offrirono sacrifici agli idoli

(At 7, 39-43) Offrirono sacrifici agli idoli
[39] “Ma i nostri padri non vollero dargli ascolto, lo respinsero e si volsero in cuor loro verso l'Egitto, [40] dicendo ad Aronne: Fà per noi una divinità che ci vada innanzi, perché a questo Mosè che ci condusse fuori dall'Egitto non sappiamo che cosa sia accaduto. [41] E in quei giorni fabbricarono un vitello e offrirono sacrifici all'idolo e si rallegrarono per l'opera delle loro mani. [42] Ma Dio si ritrasse da loro e li abbandonò al culto dell'esercito del cielo, come è scritto nel libro dei Profeti: [43] Mi avete forse offerto vittime e sacrifici per quarant'anni nel deserto, o casa d'Israele? Avete preso con voi la tenda di Mòloch, e la stella del dio Refàn, simulacri che vi siete fabbricati per adorarli! Perciò vi deporterò al di là di Babilonia”. (CCC 210) Dopo il peccato di Israele, che si è allontanato da Dio per adorare il vitello d'oro, [Es 32] Dio ascolta l'intercessione di Mosè ed acconsente a camminare in mezzo ad un popolo infedele, manifestando in tal modo il suo amore [Es 33,12-17]. A Mosè che chiede di vedere la sua gloria, Dio risponde: “Farò passare davanti a te tutto il mio splendore e proclamerò il mio nome: Signore [YHWH], davanti a te” (Es 33,18-19). E il Signore passa davanti a Mosè e proclama: “YHWH, YHWH, Dio misericordioso e pietoso, lento all'ira e ricco di grazia e di fedeltà” (Es 34,5-6). Mosè allora confessa che il Signore è un Dio che perdona [Es 34,9]. (CCC 697) La nube e la luce. Questi due simboli sono inseparabili nelle manifestazioni dello Spirito Santo. Fin dalle teofanie dell'Antico Testamento, la Nube, ora oscura, ora luminosa, rivela il Dio vivente e salvatore, velando la trascendenza della sua Gloria: con Mosè sul monte Sinai, [Es 24,15-18] presso la Tenda del Convegno [Es 33,9-10] e durante il cammino nel deserto; [Es 40,36-38; 1Cor 10,1-2] con Salomone al momento della dedicazione del Tempio [1Re 8,10-12]. Ora, queste figure sono portate a compimento da Cristo nello Spirito Santo. È questi che scende sulla Vergine Maria e su di lei stende la “sua ombra”, affinché ella concepisca e dia alla luce Gesù [Lc 1,35]. Sulla montagna della Trasfigurazione è lui che viene nella nube che avvolge Gesù, Mosè e Elia, Pietro, Giacomo e Giovanni, e “dalla nube” esce una voce che dice: “Questi è il mio Figlio, l'eletto; ascoltatelo” (Lc 9,34-35). Infine, è la stessa Nube che sottrae Gesù allo sguardo dei discepoli il giorno dell'Ascensione [At 1,9] e che lo rivelerà Figlio dell'uomo nella sua gloria il giorno della sua venuta [Lc 21,27].

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