At 7, 9-16: I patriarchi vendettero Giuseppe

(At 7, 9-16): I patriarchi vendettero Giuseppe
[9] “Ma i patriarchi, gelosi di Giuseppe, lo vendettero schiavo in Egitto. Dio però era con lui [10] e lo liberò da tutte le sue afflizioni e gli diede grazia e saggezza davanti al faraone re d'Egitto, il quale lo nominò amministratore dell'Egitto e di tutta la sua casa. [11] Venne una carestia su tutto l'Egitto e in Cànaan e una grande miseria, e i nostri padri non trovavano da mangiare. [12] Avendo udito Giacobbe che in Egitto c'era del grano, vi inviò i nostri padri una prima volta; [13] la seconda volta Giuseppe si fece riconoscere dai suoi fratelli e fu nota al faraone la sua origine. [14] Giuseppe allora mandò a chiamare Giacobbe suo padre e tutta la sua parentela, settantacinque persone in tutto. [15] E Giacobbe si recò in Egitto, e qui egli morì come anche i nostri padri; [16] essi furono poi trasportati in Sichem e posti nel sepolcro che Abramo aveva acquistato e pagato in denaro dai figli di Emor, a Sichem”. (CCC 72) Dio ha eletto Abramo ed ha concluso una Alleanza con lui e la sua discendenza. Ne ha fatto il suo popolo al quale ha rivelato la sua Legge per mezzo di Mosè. Lo ha preparato, per mezzo dei profeti, ad accogliere la salvezza destinata a tutta l'umanità. (CCC 62) Dopo i patriarchi, Dio forma Israele quale suo popolo salvandolo dalla schiavitù dell'Egitto. Conclude con lui l'Alleanza del Sinai e gli dà, per mezzo di Mosè, la sua legge, perché lo riconosca e lo serva come l'unico Dio vivo e vero, Padre provvido e giusto giudice, e stia in attesa del Salvatore promesso [Conc. Ecum. Vat. II, Dei Verbum, 3]. (CCC 63) Israele è il Popolo sacerdotale di Dio, [Es 19,6] colui che “porta il Nome del Signore” (Dt 28,10). È il Popolo di coloro “a cui Dio ha parlato quale primogenito”, [Messale Romano, Venerdì Santo: Preghiera universale VI] il Popolo dei “fratelli maggiori” nella fede di Abramo.

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