1 Cor 1, 4-9 In Cristo Gesù arricchiti di ogni dono

(1 Cor 1, 4-9) In Cristo Gesù arricchiti di ogni dono
[4] Ringrazio continuamente il mio Dio per voi, a motivo della grazia di Dio che vi è stata data in Cristo Gesù, [5] perché in lui siete stati arricchiti di tutti i doni, quelli della parola e quelli della scienza. [6] La testimonianza di Cristo si è infatti stabilita tra voi così saldamente, [7] che nessun dono di grazia più vi manca, mentre aspettate la manifestazione del Signore nostro Gesù Cristo. [8] Egli vi confermerà sino alla fine, irreprensibili nel giorno del Signore nostro Gesù Cristo: [9] fedele è Dio, dal quale siete stati chiamati alla comunione del Figlio suo Gesù Cristo, Signore nostro! (CCC 1692) Il Simbolo della fede ha professato la grandezza dei doni di Dio all'uomo nell'opera della creazione e ancor più mediante la redenzione e la santificazione. Ciò che la fede confessa, i sacramenti lo comunicano: per mezzo dei sacramenti che li hanno fatti rinascere, i cristiani sono diventati “figli di Dio” (1Gv 3,1; Gv 1,12), “partecipi della natura divina” (2Pt 1,4). Riconoscendo nella fede la loro nuova dignità, i cristiani sono chiamati a comportarsi ormai in modo degno del Vangelo di Cristo (Fil 1,27). Mediante i sacramenti e la preghiera, essi ricevono la grazia di Cristo e i doni del suo Spirito, che li rendono capaci di questa vita nuova. (CCC 1129) La Chiesa afferma che per i credenti i sacramenti della Nuova Alleanza sono necessari alla salvezza [Concilio di Trento: DS 1604]. La “grazia sacramentale” è la grazia dello Spirito Santo donata da Cristo e propria di ciascun sacramento. Lo Spirito guarisce e trasforma coloro che li ricevono conformandoli al Figlio di Dio. Il frutto della vita sacramentale è che lo Spirito di adozione deifica [2Pt 1,4] i fedeli unendoli vitalmente al Figlio unico, il Salvatore. (CCC 1691) “Riconosci, o cristiano, la tua dignità, e, reso consorte della natura divina, non voler tornare all'antica bassezza con una vita indegna. Ricorda a quale Capo appartieni e di quale corpo sei membro. Ripensa che, liberato dal potere delle tenebre, sei stato trasferito nella luce e nel regno di Dio” [San Leone Magno, Sermo 21, 3; PL 54, 192-193].

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