1 Cor 5, 6-8 Siete azzimi di sincerità e di verità

(1 Cor 5, 6-8) Siete azzimi di sincerità e di verità
[6] Non è una bella cosa il vostro vanto. Non sapete che un pò di lievito fa fermentare tutta la pasta? [7] Togliete via il lievito vecchio, per essere pasta nuova, poiché siete azzimi. E infatti Cristo, nostra Pasqua, è stato immolato! [8] Celebriamo dunque la festa non con il lievito vecchio, né con lievito di malizia e di perversità, ma con azzimi di sincerità e di verità. (CCC 608) Dopo aver accettato di dargli il battesimo tra i peccatori, [Lc 3,21; Mt 3,14-15] Giovanni Battista ha visto e mostrato in Gesù l'Agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo (Gv 1,29.36). Egli manifesta così che Gesù è insieme il Servo sofferente che si lascia condurre in silenzio al macello [Is 53,7; Ger 11,19] e porta il peccato delle moltitudini [Is 53,12] e l'Agnello pasquale simbolo della redenzione di Israele al tempo della prima pasqua [Es 12,3-14; Gv 19,36; 1Cor 5,7]. Tutta la vita di Cristo esprime la sua missione: “servire e dare la propria vita in riscatto per molti (Mc 10,45). (CCC 610) La libera offerta che Gesù fa di se stesso ha la sua più alta espressione nella Cena consumata con i Dodici Apostoli [Mt 26,20] nella “notte in cui veniva tradito” (1Cor 11,23). La vigilia della sua passione, Gesù, quand'era ancora libero, ha fatto di quest'ultima Cena con i suoi Apostoli il memoriale della volontaria offerta di sé al Padre [1Cor 5,7] per la salvezza degli uomini:Questo è il mio Corpo che è dato per voi” (Lc 22,19). “Questo è il mio Sangue dell'Alleanza, versato per molti, in remissione dei peccati” (Mt 26,28). (CCC 613) La morte di Cristo è contemporaneamente il sacrificio pasquale che compie la redenzione definitiva degli uomini [1Cor 5,7; Gv 8,34-36] per mezzo dell'“Agnello che toglie il peccato del mondo” [Gv 1,29; 1Pt 1,19] e il sacrificio della Nuova Alleanza [1Cor 11,25] che di nuovo mette l'uomo in comunione con Dio [Es 24,8] riconciliandolo con lui mediante il sangue versato per molti in remissione dei peccati [Mt 26,28; Lv 16,15-16].

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