1 Cor 7, 36-40 Tutto avvenga nel Signore

(1 Cor 7, 36-40) Tutto avvenga nel Signore
[36] Se però qualcuno ritiene di non regolarsi convenientemente nei riguardi della sua vergine, qualora essa sia oltre il fiore dell'età, e conviene che accada così, faccia ciò che vuole: non pecca. Si sposino pure! [37] Chi invece è fermamente deciso in cuor suo, non avendo nessuna necessità, ma è arbitro della propria volontà, ed ha deliberato in cuor suo di conservare la sua vergine, fa bene. [38] In conclusione, colui che sposa la sua vergine fa bene e chi non la sposa fa meglio. [39] La moglie è vincolata per tutto il tempo in cui vive il marito; ma se il marito muore è libera di sposare chi vuole, purché ciò avvenga nel Signore. [40] Ma se rimane così, a mio parere è meglio; credo infatti di avere anch'io lo Spirito di Dio. (CCC 1618) Cristo è il centro di ogni vita cristiana. Il legame con lui occupa il primo posto rispetto a tutti gli altri legami, familiari o sociali [Lc 14,26; Mc 10,28-31]. Fin dall'inizio della Chiesa, ci sono stati uomini e donne che hanno rinunciato al grande bene del matrimonio per seguire l'Agnello dovunque vada (Ap 14,4), per preoccuparsi delle cose del Signore e cercare di piacergli [1Cor 7,32], per andare incontro allo Sposo che viene [Mt 25,6]. Cristo stesso ha invitato certuni a seguirlo in questo genere di vita, di cui egli rimane il modello: “Vi sono infatti eunuchi che sono nati così dal ventre della madre; ve ne sono alcuni che sono stati resi eunuchi dagli uomini, e vi sono altri che si sono fatti eunuchi per il Regno dei cieli. Chi può capire, capisca” (Mt 19,12). (CCC 1619) La verginità per il Regno dei cieli è uno sviluppo della grazia battesimale, un segno possente della preminenza del legame con Cristo, dell'attesa ardente del suo ritorno, un segno che ricorda pure come il matrimonio sia una realtà del mondo presente che passa [Mc 12,25; 1Cor 7,31]. (CCC 1620) Entrambi, il sacramento del Matrimonio e la verginità per il Regno di Dio, provengono dal Signore stesso. E' lui che dà loro senso e concede la grazia indispensabile per viverli conformemente alla sua volontà [Mt 19,3-12]. La stima della verginità per il Regno [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 42; Perfectae caritatis, 12; Optatam totius, 10] e il senso cristiano del Matrimonio sono inseparabili e si favoriscono reciprocamente: “Chi denigra il matrimonio, sminuisce anche la gloria della verginità; chi lo loda, aumenta l'ammirazione che è dovuta alla verginità […]. Infatti, ciò che sembra bello solo in rapporto a ciò che è brutto non può essere molto bello; quello che invece è la migliore delle cose considerate buone, è la cosa più bella in senso assoluto” [San Giovanni Crisostomo, De virginitate, 10, 1: PG 48, 540; Giovanni Paolo II, Esort. ap. Familiaris consortio, 16].

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