Rm 10, 13-17 Fede, invocazione, predicazione

(Rm 10, 13-17) Fede, invocazione, predicazione
[13] Infatti: Chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato. [14] Ora, come potranno invocarlo senza aver prima creduto in lui? E come potranno credere, senza averne sentito parlare? E come potranno sentirne parlare senza uno che lo annunzi? [15] E come lo annunzieranno, senza essere prima inviati? Come sta scritto: Quanto son belli i piedi di coloro che recano un lieto annunzio di bene! [16] Ma non tutti hanno obbedito al vangelo. Lo dice Isaia: Signore, chi ha creduto alla nostra predicazione? [17] La fede dipende dunque dalla predicazione e la predicazione a sua volta si attua per la parola di Cristo. (CCC 2738) La rivelazione della preghiera nell'Economia della salvezza ci insegna che la fede si appoggia sull'azione di Dio nella storia. La fiducia filiale è suscitata dall'azione di Dio per eccellenza: la passione e la risurrezione del Figlio suo. La preghiera cristiana è cooperazione alla provvidenza di Dio, al suo disegno di amore per gli uomini. (CCC 2739) In san Paolo questa fiducia è audace [Rm 10,12-13], fondata sulla preghiera dello Spirito in noi e sull'amore fedele del Padre che ci ha donato il suo unico Figlio [Rm 8,26-39]. La trasformazione del cuore che prega è la prima risposta alla nostra domanda. (CCC 1122) Cristo ha inviato i suoi Apostoli perché “nel suo Nome”, siano “predicati a tutte le genti la conversione e il perdono dei peccati (Lc 24,47). “Ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo” (Mt 28,19). La missione di battezzare, dunque la missione sacramentale, è implicita nella missione di evangelizzare, poiché il sacramento è preparato dalla Parola di Dio e dalla fede, la quale è consenso a questa Parola: “Il Popolo di Dio viene adunato innanzitutto per mezzo della Parola del Dio vivente. […] La predicazione della Parola è necessaria per lo stesso ministero dei sacramenti, trattandosi di sacramenti della fede, la quale nasce e si alimenta con la Parola” [Conc. Ecum. Vat. II, Presbyterorum ordinis, 4].

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