Rm 10, 18-21 Non tutti hanno obbedito al Vangelo

(Rm 10, 18-21) Non tutti hanno obbedito al Vangelo
[18] Ora io dico: Non hanno forse udito? Tutt'altro: per tutta la terra è corsa la loro voce, e fino ai confini del mondo le loro parole. [19] E dico ancora: Forse Israele non ha compreso? già per primo Mosè dice: Io vi renderò gelosi di un popolo che non è popolo; contro una nazione senza intelligenza susciterò il vostro sdegno. [20] Isaia poi arriva fino ad affermare: Sono stato trovato da quelli che non mi cercavano, mi sono manifestato a quelli che non si rivolgevano a me, [21] mentre di Israele dice: Tutto il giorno ho steso le mani verso un popolo disobbediente e ribelle! (CCC 143) Con la fede l'uomo sottomette pienamente a Dio la propria intelligenza e la propria volontà. Con tutto il suo essere l'uomo dà il proprio assenso a Dio rivelatore [Conc. Ecum.Vat. II, Dei Verbum, 5]. La Sacra Scrittura chiama “obbedienza della fede” questa risposta dell'uomo a Dio che rivela [Rm 1,5; 16,26]. (CCC 144) Obbedire (“ob-audire”) nella fede è sottomettersi liberamente alla Parola ascoltata, perché la sua verità è garantita da Dio, il quale è la Verità stessa. Il modello di questa obbedienza propostoci dalla Sacra Scrittura è Abramo. La Vergine Maria ne è la realizzazione più perfetta. (CCC 145) La Lettera agli Ebrei, nel solenne elogio della fede degli antenati, insiste particolarmente sulla fede di Abramo: “Per fede Abramo, chiamato da Dio, obbedì partendo per un luogo che doveva ricevere in eredità, e partì senza sapere dove andava” (Eb 11,8) [Gen 12,1-4]. Per fede soggiornò come straniero e pellegrino nella Terra promessa [Gen 23,4]. Per fede Sara ricevette la possibilità di concepire il figlio della Promessa. Per fede, infine, Abramo offrì in sacrificio il suo unico figlio [Eb 11,17]. (CCC 148) La Vergine Maria realizza nel modo più perfetto l'obbedienza della fede. Nella fede, Maria accolse l'annunzio e la promessa a Lei portati dall'angelo Gabriele, credendo che “nulla è impossibile a Dio” (Lc 1,37), [Gen 18,14] e dando il proprio consenso: “Sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto” (Lc 1,38). Elisabetta la salutò così: “Beata colei che ha creduto nell'adempimento delle parole del Signore” (Lc 1,45). Per questa fede tutte le generazioni la chiameranno beata [Lc 1,48]. (CCC 149) Durante tutta la sua vita, e fino all'ultima prova, [Lc 2,35] quando Gesù, suo Figlio, morì sulla croce, la sua fede non ha mai vacillato. Maria non ha cessato di credere “nell'adempimento” della Parola di Dio. Ecco perché la Chiesa venera in Maria la più pura realizzazione della fede.

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