Rm 11, 25-36 I doni di Dio sono irrevocabili

(Rm 11, 25-36) I doni di Dio sono irrevocabili
[25] Non voglio infatti che ignoriate, fratelli, questo mistero, perché non siate presuntuosi: l'indurimento di una parte di Israele è in atto fino a che saranno entrate tutte le genti. [26] Allora tutto Israele sarà salvato come sta scritto: Da Sion uscirà il liberatore, egli toglierà le empietà da Giacobbe. [27] Sarà questa la mia alleanza con loro quando distruggerò i loro peccati. [28] Quanto al vangelo, essi sono nemici, per vostro vantaggio; ma quanto alla elezione, sono amati, a causa dei padri, [29] perché i doni e la chiamata di Dio sono irrevocabili! [30] Come voi un tempo siete stati disobbedienti a Dio e ora avete ottenuto misericordia per la loro disobbedienza, [31] così anch'essi ora sono diventati disobbedienti in vista della misericordia usata verso di voi, perché anch'essi ottengano misericordia. [32] Dio infatti ha rinchiuso tutti nella disobbedienza, per usare a tutti misericordia! [33] O profondità della ricchezza, della sapienza e della scienza di Dio! Quanto sono imperscrutabili i suoi giudizi e inaccessibili le sue vie! [34] Infatti, chi mai ha potuto conoscere il pensiero del Signore? O chi mai è stato suo consigliere? [35] O chi gli ha dato qualcosa per primo, sì che abbia a riceverne il contraccambio? [36] Poiché da lui, grazie a lui e per lui sono tutte le cose. A lui la gloria nei secoli. Amen. (CCC 1870) “Dio ha rinchiuso tutti nella disobbedienza per usare a tutti misericordia” (Rm 11,32 ). (CCC 839) “Quelli che non hanno ancora ricevuto il Vangelo, in vari modi sono ordinati al Popolo di Dio” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 16]. Il rapporto della Chiesa con il popolo ebraico. La Chiesa, Popolo di Dio nella Nuova Alleanza, scrutando il suo proprio mistero, scopre il proprio legame con il popolo ebraico [Conc. Ecum. Vat. II, Nostra aetate, 4], che Dio “scelse primi fra tutti gli uomini ad accogliere la sua parola” [Venerdì Santo nella passione del Signore, preghiera universale VI, Messale Romano]. A differenza delle altre religioni non cristiane, la fede ebraica è già risposta alla rivelazione di Dio nella Antica Alleanza. È al popolo ebraico che appartengono “l'adozione a figli, la gloria, le alleanze, la legislazione, il culto, le promesse, i patriarchi; da essi proviene Cristo secondo la carne” (Rm 9,4-5) perché “i doni e la chiamata di Dio sono irrevocabili!” (Rm 11,29). (CCC 840) Del resto, quando si considera il futuro, il popolo di Dio dell'Antica Alleanza e il nuovo popolo di Dio tendono a fini analoghi: l'attesa della venuta (o del ritorno) del Messia. Ma tale attesa è, da una parte, rivolta al ritorno del Messia, morto e risorto, riconosciuto come Signore e Figlio di Dio, dall'altra è rivolta alla venuta del Messia, i cui tratti rimangono velati, alla fine dei tempi: si ha un'attesa accompagnata dall'ignoranza o dal misconoscimento di Gesù Cristo. (CCC 778) La Chiesa è ad un tempo via e fine del disegno di Dio: prefigurata nella creazione, preparata nell'Antica Alleanza, fondata dalle parole e dalle azioni di Gesù Cristo, realizzata mediante la sua croce redentrice e la sua risurrezione, essa è manifestata come mistero di salvezza con l'effusione dello Spirito Santo. Avrà il suo compimento nella gloria del cielo come assemblea di tutti i redenti della terra [Ap 14,4].

Post più popolari