Rm 12, 9-15 La carità non abbia finzioni

(Rm 12, 9-15) La carità non abbia finzioni
[9] La carità non abbia finzioni: fuggite il male con orrore, attaccatevi al bene; [10] amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda. [11] Non siate pigri nello zelo; siate invece ferventi nello spirito, servite il Signore. [12] Siate lieti nella speranza, forti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera, [13] solleciti per le necessità dei fratelli, premurosi nell'ospitalità. [14] Benedite coloro che vi perseguitano, benedite e non maledite. [15] Rallegratevi con quelli che sono nella gioia, piangete con quelli che sono nel pianto. (CCC 1971) Al Discorso del Signore sulla montagna è opportuno aggiungere la catechesi morale degli insegnamenti apostolici [Rm 12-15; 1Cor 12-13; Col 3-4; Ef 4-5; ecc]. Questa dottrina trasmette l'insegnamento del Signore con l'autorità degli Apostoli, particolarmente attraverso l'esposizione delle virtù che derivano dalla fede in Cristo e che sono animate dalla carità, il principale dono dello Spirito Santo.La carità non abbia finzioni. […] Amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno. […] Siate lieti nella speranza, forti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera, solleciti per le necessità dei fratelli, premurosi nell'ospitalità” (Rm 12,9-13). Questa catechesi ci insegna anche a considerare i casi di coscienza alla luce del nostro rapporto con Cristo e con la Chiesa [Rm 14; 1Cor 5-10]. (CCC 1669) Ogni battezzato è chiamato ad essere una “benedizione [Gen 12,2] e a benedire [Lc 6,28; Rm 12,14; 1Pt 3,9]. Per questo anche i laici possono presiedere alcune benedizioni [Conc. Ecum. Vat. II, Sacrosanctum concilium, 79; CIC canone 168]; più una benedizione riguarda la vita ecclesiale e sacramentale, più la sua presidenza è riservata al ministero ordinato (Vescovi, sacerdoti o diaconi) [Benedizionale, Premesse generali, 16 e 18].

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