Rm 15, 25-29 Colletta a favore dei poveri

(Rm 15, 25-29) Colletta a favore dei poveri
[25] Per il momento vado a Gerusalemme, a rendere un servizio a quella comunità; [26] la Macedonia e l'Acaia infatti hanno voluto fare una colletta a favore dei poveri che sono nella comunità di Gerusalemme. [27] L'hanno voluto perché sono ad essi debitori: infatti, avendo i pagani partecipato ai loro beni spirituali, sono in debito di rendere un servizio sacro nelle loro necessità materiali. [28] Fatto questo e presentato ufficialmente ad essi questo frutto, andrò in Spagna passando da voi. [29] E so che, giungendo presso di voi, verrò con la pienezza della benedizione di Cristo. (CCC 2443) Dio benedice coloro che soccorrono i poveri e disapprova coloro che se ne disinteressano: “Da' a chi ti domanda e a chi desidera da te un prestito non volgere le spalle” (Mt 5,42). “Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date” (Mt 10,8). Gesù Cristo riconoscerà i suoi eletti proprio da quanto avranno fatto per i poveri [Mt 25,31-36]. Allorché “ai poveri è predicata la buona novella (Mt 11,5) [Lc 4,18], è segno che Cristo è presente. (CCC 2444) “L'amore della Chiesa per i poveri […] appartiene alla sua costante tradizione” [Giovanni Paolo II, Lett. enc. Centesimus annus, 57]. Si ispira al Vangelo delle beatitudini [Lc 6,20-22], alla povertà di Gesù [Mt 8,20] e alla sua attenzione per i poveri [Mc 12,41-44]. L'amore per i poveri è anche una delle motivazioni del dovere di lavorare per far parte dei beni a chi si trova in necessità (Ef 4,28). Tale amore per i poveri non riguarda soltanto la povertà materiale, ma anche le numerose forme di povertà culturale e religiosa [Centesimus annus, 57]. (CCC 1070) Il termine “Liturgia” nel Nuovo Testamento è usato per designare non soltanto la celebrazione del culto divino, [At 13,2; Lc 1,23] ma anche l'annunzio del Vangelo [Rm 15,16; Fil 2,14-17.30] e la carità in atto [Rm 15,27; 2Cor 9,12; Fil 2,25]. In tutti questi casi, si tratta del servizio di Dio e degli uomini. Nella celebrazione liturgica, la Chiesa è serva, a immagine del suo Signore, l'unico “Liturgo”, [Eb 8,2.6] poiché partecipa del suo sacerdozio (culto) profetico (annunzio) e regale (servizio della carità).

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