Rm 16, 3-5 La comunità si riunisce nella loro casa

(Rm 16, 3-5) La comunità si riunisce nella loro casa
[3] Salutate Prisca e Aquila, miei collaboratori in Cristo Gesù; per salvarmi la vita essi hanno rischiato la loro testa, [4] e ad essi non io soltanto sono grato, ma tutte le Chiese dei Gentili; [5] salutate anche la comunità che si riunisce nella loro casa. Salutate il mio caro Epèneto, primizia dell'Asia per Cristo. (CCC 1655) Cristo ha voluto nascere e crescere in seno alla Santa Famiglia di Giuseppe e di Maria. La Chiesa non è altro che la “famiglia di Dio”. Fin dalle sue origini, il nucleo della Chiesa era spesso costituito da coloro che, insieme con tutta la loro famiglia, erano divenuti credenti [At 18,8]. Allorché si convertivano, desideravano che anche tutta la loro famiglia fosse salvata [At 16,31; 11,14]. Queste famiglie divenute credenti erano piccole isole di vita cristiana in un mondo incredulo. (CCC 1656) Ai nostri giorni, in un mondo spesso estraneo e persino ostile alla fede, le famiglie credenti sono di fondamentale importanza, come focolari di fede viva e irradiante. E' per questo motivo che il Concilio Vaticano II, usando un'antica espressione, chiama la famiglia “Ecclesia domesticaChiesa domestica [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 11; Giovanni Paolo II, Esort. ap. Familiaris consortio, 21]. E' in seno alla famiglia che “i genitori devono essere per i loro figli, con la parola e con l'esempio, i primi annunciatori della fede, e secondare la vocazione propria di ognuno, e quella sacra in modo speciale” [Lumen gentium, 11]. (CCC 1657) E' qui che si esercita in maniera privilegiata il sacerdozio battesimale del padre di famiglia, della madre, dei figli, di tutti i membri della famiglia, “con la partecipazione ai sacramenti, con la preghiera e il ringraziamento, con la testimonianza di una vita santa, con l'abnegazione e l'operosa carità” [Lumen gentium, 11]. Il focolare è così la prima scuola di vita cristiana e “una scuola di umanità più ricca” [Id., Gaudium et spes, 52]. E' qui che si apprende la fatica e la gioia del lavoro, l'amore fraterno, il perdono generoso, sempre rinnovato, e soprattutto il culto divino attraverso la preghiera e l'offerta della propria vita. (CCC 2204) “La famiglia cristiana offre una rivelazione e una realizzazione specifica della comunione ecclesiale; anche per questo motivo, può e deve essere chiamata "chiesa domestica”” [Familiaris consortio, 21; Lumen gentium, 11]. Essa è una comunità di fede, di speranza e di carità; nella Chiesa riveste una singolare importanza come è evidente nel Nuovo Testamento [Ef 5,21-6,4; Col 3,18-21; 1Pt 3,1-7]. (CCC 2685) La famiglia cristiana è il primo luogo dell'educazione alla preghiera. Fondata sul sacramento del Matrimonio, essa è “la Chiesa domestica” dove i figli di Dio imparano a pregare “come Chiesa” e a perseverare nella preghiera. Per i fanciulli in particolare, la preghiera familiare quotidiana è la prima testimonianza della memoria vivente della Chiesa pazientemente risvegliata dallo Spirito Santo.

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