Rm 8, 14-17 Figli ed eredi di Dio, coeredi di Cristo

(Rm 8, 14-17) Figli ed eredi di Dio, coeredi di Cristo
[14] Tutti quelli infatti che sono guidati dallo Spirito di Dio, costoro sono figli di Dio. [15] E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto uno spirito da figli adottivi per mezzo del quale gridiamo: "Abbà, Padre!". [16] Lo Spirito stesso attesta al nostro spirito che siamo figli di Dio. [17] E se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo, se veramente partecipiamo alle sue sofferenze per partecipare anche alla sua gloria. (CCC 1996) La nostra giustificazione viene dalla grazia di Dio. La grazia è il favore, il soccorso gratuito che Dio ci dà perché rispondiamo al suo invito: diventare figli di Dio [Gv 1,12-18], figli adottivi [Rm 8,14-17], partecipi della natura divina [2Pt 1,3-4], della vita eterna [Gv 17,3]. (CCC 1997) La grazia è una partecipazione alla vita di Dio; ci introduce nell'intimità della vita trinitaria. Mediante il Battesimo il cristiano partecipa alla grazia di Cristo, Capo del suo Corpo. Come “figlio adottivo”, egli può ora chiamare Dio “Padre”, in unione con il Figlio unigenito. Riceve la vita dello Spirito che infonde in lui la carità e forma la Chiesa. (CCC 1265) Il Battesimo non soltanto purifica da tutti i peccati, ma fa pure del neofita una “nuova creatura” (2Cor 5,17), un figlio adottivo di Dio [Gal 4,5-7] che è divenuto partecipe della natura divina [2Pt 1,4], membro di Cristo [1Cor 6,15; 1Cor 12,27] e coerede con lui [Rm 8,17], tempio dello Spirito Santo [1Cor 6,19].

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