Rm 8, 32-36 Chi accuserà gli eletti di Dio?

(Rm 8, 32-36) Chi accuserà gli eletti di Dio?
[32] Egli che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per tutti noi, come non ci donerà ogni cosa insieme con lui? [33] Chi accuserà gli eletti di Dio? Dio giustifica. [34] Chi condannerà? Cristo Gesù, che è morto, anzi, che è risuscitato, sta alla destra di Dio e intercede per noi? [35] Chi ci separerà dunque dall'amore di Cristo? Forse la tribolazione, l'angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? [36] Proprio come sta scritto: Per causa tua siamo messi a morte tutto il giorno, siamo trattati come pecore da macello. (CCC 1741) Liberazione e salvezza. Con la sua croce gloriosa Cristo ha ottenuto la salvezza di tutti gli uomini. Li ha riscattati dal peccato che li teneva in schiavitù. “Cristo ci ha liberati perché restassimo liberi” (Gal 5,1). In lui abbiamo comunione con “la verità” che ci fa “liberi (Gv 8,32). Ci è stato donato lo Spirito Santo e, come insegna l'Apostolo, “dove c'è lo Spirito del Signore c'è libertà” (2Cor 3,17). Fin d'ora ci gloriamo della libertà dei figli di Dio (Rm 8,21). (CCC 381) L'uomo è predestinato a riprodurre l'immagine del Figlio di Dio fatto uomo - “immagine del Dio invisibile” (Col 1,15) - affinché Cristo sia il primogenito di una moltitudine di fratelli e sorelle [Ef 1,3-6; Rm 8,29]. (CCC 2013) “Tutti i fedeli di qualsiasi stato o grado sono chiamati alla pienezza della vita cristiana e alla perfezione della carità” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 40]. Tutti sono chiamati alla santità: “Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste” (Mt 5,48): Per raggiungere questa perfezione, i fedeli usino le forze ricevute secondo la misura del dono di Cristo, affinché…, in tutto obbedienti alla volontà del Padre, con tutto il loro animo si consacrino alla gloria di Dio e al servizio del prossimo. Così la santità del popolo di Dio crescerà apportando frutti abbondanti, come è splendidamente dimostrato, nella storia della Chiesa, dalla vita di tanti santi [Lumen gentium, 40].

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