Gal 3, 1-5 Cristo vi fu rappresentato al vivo

Capitolo 3°
(Gal 3, 1-5) Cristo vi fu rappresentato al vivo

[1] O stolti Gàlati, chi mai vi ha ammaliati, proprio voi agli occhi dei quali fu rappresentato al vivo Gesù Cristo crocifisso? [2] Questo solo io vorrei sapere da voi: è per le opere della legge che avete ricevuto lo Spirito o per aver creduto alla predicazione? [3] Siete così privi d'intelligenza che, dopo aver incominciato con lo Spirito, ora volete finire con la carne? [4] Tante esperienze le avete fatte invano? Se almeno fosse invano! [5] Colui che dunque vi concede lo Spirito e opera portenti in mezzo a voi, lo fa grazie alle opere della legge o perché avete creduto alla predicazione? (CCC 79) […] La comunicazione, che il Padre ha fatto di sé mediante il suo Verbo nello Spirito Santo, rimane presente e operante nella Chiesa: “Dio, il quale ha parlato in passato, non cessa di parlare con la Sposa del suo Figlio diletto, e lo Spirito Santo, per mezzo del quale la viva voce del Vangelo risuona nella Chiesa, e per mezzo di questa nel mondo, introduce i credenti a tutta intera la verità e fa risiedere in essi abbondantemente la Parola di Cristo” [Conc. Ecum. Vat. II, Dei Verbum, 8]. (CCC 475) Parallelamente, la Chiesa nel sesto Concilio Ecumenico ha dichiarato che Cristo ha due volontà e due operazioni naturali, divine e umane, non opposte, ma cooperanti, in modo che il Verbo fatto carne ha umanamente voluto, in obbedienza al Padre, tutto ciò che ha divinamente deciso con il Padre e con lo Spirito Santo per la nostra salvezza [Concilio di Costantinopoli III (681): DS 556-559]. La volontà umana di Cristo “segue, senza opposizione o riluttanza, o meglio, è sottoposta alla sua volontà divina e onnipotente” [Id., DS 556-559]. (CCC 476) Poiché il Verbo si è fatto carne assumendo una vera umanità, il corpo di Cristo era delimitato [Concilio Lateranense (649): DS 504]. Perciò l'aspetto umano di Cristo può essere “dipinto (Gal 3,1). Nel settimo Concilio Ecumenico [Concilio di Nicea II (787): DS 600-603] la Chiesa ha riconosciuto legittimo che venga raffigurato mediante venerande e sante immagini. (CCC 477) Al tempo stesso la Chiesa ha sempre riconosciuto che nel Corpo di Gesù il “Verbo invisibile apparve visibilmente nella nostra carne” [Prefazio di Natale II, Messale Romano]. In realtà, le caratteristiche individuali del corpo di Cristo esprimono la Persona divina del Figlio di Dio. Questi ha fatto a tal punto suoi i lineamenti del suo corpo umano che, dipinti in una santa immagine, possono essere venerati, perché il credente che venera “l'immagine, venera la realtà di chi in essa è riprodotto [Concilio di Nicea II: DS 601].

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