Gal 3, 6-9 Abramo ebbe fede in Dio

(Gal 3, 6-9) Abramo ebbe fede in Dio
[6] Fu così che Abramo ebbe fede in Dio e gli fu accreditato come giustizia. [7] Sappiate dunque che figli di Abramo sono quelli che vengono dalla fede. [8] E la Scrittura, prevedendo che Dio avrebbe giustificato i pagani per la fede, preannunziò ad Abramo questo lieto annunzio: In te saranno benedette tutte le genti. [9] Di conseguenza, quelli che hanno la fede vengono benedetti insieme ad Abramo che credette. (CCC 59) Per riunire tutta l'umanità dispersa, Dio sceglie Abram chiamandolo: “Vattene dal tuo paese, dalla tua patria e dalla casa di tuo padre” [Gen 12,1], per fare di lui Abramo (Abraham), vale a dire “il padre di una moltitudine di popoli” (Gen 17,5): “In te saranno benedette tutte le famiglie della terra” (Gn 12,3) [Gal 3,8]. (CCC 60) Il popolo discendente da Abramo sarà il depositario della promessa fatta ai patriarchi, il popolo della elezione [Rm 11,28], chiamato a preparare la ricomposizione, un giorno, nell'unità della Chiesa, di tutti i figli di Dio [Gv 11,52; 10,16 ]; questo popolo sarà la radice su cui verranno innestati i pagani diventati credenti [Rm 11,17-18; 11,24]. (CCC 61) I patriarchi e i profeti ed altre figure dell'Antico Testamento sono stati e saranno sempre venerati come santi in tutte le tradizioni liturgiche della Chiesa. (CCC 66) “L'Economia cristiana, in quanto è Alleanza nuova e definitiva, non passerà mai e non è da aspettarsi alcuna nuova rivelazione pubblica prima della manifestazione gloriosa del Signore nostro Gesù Cristo” [Conc. Ecum. Vat. II, Dei Verbum, 4]. Tuttavia, anche se la Rivelazione è compiuta, non è però completamente esplicitata; toccherà alla fede cristiana coglierne gradualmente tutta la portata nel corso dei secoli. (CCC 67) Lungo i secoli ci sono state delle rivelazioni chiamate “private”, alcune delle quali sono state riconosciute dall'autorità della Chiesa. Esse non appartengono tuttavia al deposito della fede. Il loro ruolo non è quello di “migliorare” o di “completare” la Rivelazione definitiva di Cristo, ma di aiutare a viverla più pienamente in una determinata epoca storica. Guidato dal Magistero della Chiesa, il senso dei fedeli sa discernere e accogliere ciò che in queste rivelazioni costituisce un appello autentico di Cristo o dei suoi santi alla Chiesa. La fede cristiana non può accettare “rivelazioni” che pretendono di superare o correggere la Rivelazione di cui Cristo è il compimento. È il caso di alcune religioni non cristiane ed anche di alcune recenti sette che si fondano su tali “rivelazioni”.

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