Gal 5, 13-15 Chiamati a libertà per la carità

(Gal 5, 13-15) Chiamati a libertà per la carità
[13] Voi infatti, fratelli, siete stati chiamati a libertà. Purché questa libertà non divenga un pretesto per vivere secondo la carne, ma mediante la carità siate a servizio gli uni degli altri. [14] Tutta la legge infatti trova la sua pienezza in un solo precetto: amerai il prossimo tuo come te stesso. [15] Ma se vi mordete e divorate a vicenda, guardate almeno di non distruggervi del tutto gli uni gli altri! (CCC 1748) “Cristo ci ha liberati perché restassimo liberi” (Gal 5,1). (CCC 1822) La carità è la virtù teologale per la quale amiamo Dio sopra ogni cosa per se stesso, e il nostro prossimo come noi stessi per amore di Dio. (CCC 1823) Gesù fa della carità il comandamento nuovo [Gv 13,34]. Amando i suoi “sino alla fine” (Gv 13,1), egli manifesta l'amore che riceve dal Padre. Amandosi gli uni gli altri, i discepoli imitano l'amore di Gesù, che essi ricevono a loro volta. Per questo Gesù dice: “Come il Padre ha amato me, così anch'io ho amato voi. Rimanete nel mio amore” (Gv 15,9). E ancora: “Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati” (Gv 15,12). (CCC 1824) La carità, frutto dello Spirito e pienezza della legge, osserva i comandamenti di Dio e del suo Cristo: “Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore” (Gv 15,9-10) [Mt 22,40; Rm 13,8-10].

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