Gal 5, 22-26 Il frutto dello Spirito

(Gal 5, 22-26) Il frutto dello Spirito
[22] Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé; [23] contro queste cose non c'è legge. [24] Ora quelli che sono di Cristo Gesù hanno crocifisso la loro carne con le sue passioni e i suoi desideri. [25] Se pertanto viviamo dello Spirito, camminiamo anche secondo lo Spirito. [26] Non cerchiamo la vanagloria, provocandoci e invidiandoci gli uni gli altri. (CCC 2819) “Il Regno di Dio […] è giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo” (Rm 14,17). Gli ultimi tempi, nei quali siamo, sono i tempi dell'effusione dello Spirito Santo. Pertanto è ingaggiato un combattimento decisivo tra “la carne” e lo Spirito [Gal 5,16-25]: “Solo un cuore puro può dire senza trepidazione alcuna: “Venga il tuo Regno”. Bisogna essere stati alla scuola di Paolo per dire: “Non regni più dunque il peccato nel nostro corpo mortale(Rm 6,12). Colui che nelle azioni, nei pensieri, nelle parole si conserva puro, può dire a Dio: “Venga il tuo Regno!”. [San Cirillo di Gerusalemme, Catecheses mystagogicae, 5, 13: PG 33, 1120]. (CCC 2555) I cristiani “hanno crocifisso la carne con le sue passioni e i suoi desideri” (Gal 5,24); sono guidati dallo Spirito e seguono i suoi desideri. (CCC 1695) “Giustificati nel Nome del Signore Gesù Cristo e nello Spirito del nostro Dio” (1Cor 6,11), “santificati” e “chiamati ad essere santi” (1Cor 1,2) i cristiani sono diventati “tempio dello Spirito Santo” [1Cor 6,19]. Questo “Spirito del Figlio” insegna loro a pregare il Padre [Gal 4,6] e, essendo diventato la loro vita, li fa agire [Gal 5,25] in modo tale che portino “il frutto dello Spirito” (Gal 5,22) mediante una carità operosa. Guarendo le ferite del peccato, lo Spirito Santo ci rinnova interiormente con una trasformazione spirituale (Ef 4,23), ci illumina e ci fortifica per vivere come “figli della luce” (Ef 5,8), mediante “ogni bontà, giustizia e verità(Ef 5,9). (CCC 736) È per questa potenza dello Spirito che i figli di Dio possono portare frutto. Colui che ci ha innestati sulla vera Vite, farà sì che portiamo il frutto dello Spirito che “è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé” (Gal 5,22-23). Lo Spirito è la nostra vita; quanto più rinunciamo a noi stessi, [Mt 16,24-26] tanto più lo Spirito fa che anche operiamo (Gal 5,25). “Con lo Spirito Santo, che rende spirituali, c'è la riammissione al paradiso, il ritorno alla condizione di figlio, il coraggio di chiamare Dio Padre, il diventare partecipe della grazia di Cristo, l'essere chiamato figlio della luce, il condividere la gloria eterna” [San Basilio di Cesarea, Liber de Spiritu Sancto, 15, 36: PG 32, 132].

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