1 Tm 2, 11 Davanti a Dio silenzio e sottomissione

(1 Tm 2, 11) Davanti a Dio silenzio e sottomissione
[11] La donna impari in silenzio, con tutta sottomissione.
(CCC 110) Per comprendere l'intenzione degli autori sacri, si deve tener conto delle condizioni del loro tempo e della loro cultura, dei “generi letterari” allora in uso, dei modi di intendere, di esprimersi, di raccontare, consueti nella loro epoca. “La verità infatti viene diversamente proposta ed espressa nei testi secondo se sono storici o profetici, o poetici, o altri generi di espressione” [Conc. Ecum. Vat. II, Dei Verbum, 12]. (CCC 2628) L'adorazione è la disposizione fondamentale dell'uomo che si riconosce creatura davanti al suo Creatore. Essa esalta la grandezza del Signore che ci ha creati [Sal 95,1-6] e l'onnipotenza del Salvatore che ci libera dal male. E' la prosternazione dello spirito davanti al “Re della gloria” (Sal 24,9-10) e il silenzio rispettoso al cospetto del Dio “sempre più grande di noi” [Sant'Agostino, Enarratio in Psalmum 62, 16: PL 36, 758]. L'adorazione del Dio tre volte santo e sommamente amabile ci colma di umiltà e dà sicurezza alle nostre suppliche. (CCC 396) Dio ha creato l'uomo a sua immagine e l'ha costituito nella sua amicizia. Creatura spirituale, l'uomo non può vivere questa amicizia che come libera sottomissione a Dio. Questo è il significato del divieto fatto all'uomo di mangiare dell'albero della conoscenza del bene e del male, “perché quando tu ne mangiassi, certamente moriresti” (Gen 2,17). “L'albero della conoscenza del bene e del male” (Gen 2,17) evoca simbolicamente il limite invalicabile che l'uomo, in quanto creatura, deve liberamente riconoscere e con fiducia rispettare. L'uomo dipende dal Creatore, è sottomesso alle leggi della creazione e alle norme morali che regolano l'uso della libertà.

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