1 Tm 4, 10 Il Dio vivente salvatore di tutti gli uomini

(1 Tm 4, 10) Il Dio vivente salvatore di tutti gli uomini
[10] Noi infatti ci affatichiamo e combattiamo perché abbiamo posto la nostra speranza nel Dio vivente, che è il salvatore di tutti gli uomini,
(CCC 457) Il Verbo si è fatto carne per salvarci riconciliandoci con Dio: è Dio “che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati” (1Gv 4,10). “Il Padre ha mandato il suo Figlio come Salvatore del mondo” (1Gv 4,14). “Egli è apparso per togliere i peccati” (1Gv 3,5): “La nostra natura, malata, richiedeva d'essere guarita; decaduta, d'essere risollevata; morta, di essere risuscitata. Avevamo perduto il possesso del bene; era necessario che ci fosse restituito. Immersi nelle tenebre, occorreva che ci fosse portata la luce; perduti, attendevamo un salvatore; prigionieri, un soccorritore; schiavi, un liberatore. Tutte queste ragioni erano prive d'importanza? Non erano tali da commuovere Dio sì da farlo discendere fino alla nostra natura umana per visitarla, poiché l'umanità si trovava in una condizione tanto miserabile ed infelice?” [San Gregorio di Nissa, Oratio catechetica, 15, 3: PG 45, 48]. (CCC 458) Il Verbo si è fatto carne perché noi così conoscessimo l'amore di Dio: “In questo si è manifestato l'amore di Dio per noi: Dio ha mandato il suo unigenito Figlio nel mondo perché noi avessimo la vita per lui” (1Gv 4,9). “Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna” (Gv 3,16). (CCC 2812) Infine, è in Gesù che il Nome del Dio Santo ci viene rivelato e donato, nella carne, come Salvatore [Mt 1,21; Lc 1,31]: rivelato da ciò che egli È, dalla sua parola e dal suo sacrificio [Gv 8,28; 17,8; 17,17-19]. È il cuore della sua preghiera sacerdotale: Padre santo, “per loro io consacro me stesso; perché siano anch'essi consacrati nella verità” (Gv 17,19). È perché egli stesso “santifica” il suo nome [Ez 20,39; 36,20-21] che Gesù “ci fa conoscere” il nome del Padre [Gv 17,6]. Compiuta la sua pasqua, il Padre gli dà il nome che è al di sopra di ogni altro nome: Gesù è il Signore a gloria di Dio Padre [Fil 2,9-11].

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