1 Tm 5, 22 Non farti complice dei peccati altrui

(1 Tm 5, 22) Non farti complice dei peccati altrui
[22] Non aver fretta di imporre le mani ad alcuno, per non farti complice dei peccati altrui. Conservati puro!
(CCC 1577) “Riceve validamente la sacra ordinazione esclusivamente il battezzato di sesso maschile ["vir"]” [CIC canone 1024]. Il Signore Gesù ha scelto degli uomini ["viri"] per formare il collegio dei dodici Apostoli [Mc 3,14-19, Lc 6,12-16], e gli Apostoli hanno fatto lo stesso quando hanno scelto i collaboratori [1Tm 3,1-13; 2Tm 1,6; Tt 1,5-9] che sarebbero loro succeduti nel ministero [S. Clemente Romano, Epistula ad Corinthios, 42, 4; 44, 3]. Il collegio dei Vescovi, con i quali i presbiteri sono uniti nel sacerdozio, rende presente e attualizza fino al ritorno di Cristo il collegio dei Dodici. La Chiesa si riconosce vincolata da questa scelta fatta dal Signore stesso. Per questo motivo l'ordinazione delle donne non è possibile [Giovanni Paolo II, Lett. ap. Mulieris dignitatem, 26-27; Congregazione per la Dottrina della Fede, Dich. Inter insigniores: AAS 69 (1977), 98-116; Id., Risposta al dubbio circa la dottrina della Lett. ap. “Ordinatio sacerdotalis”: AAS 87 (1995) 1114]. (CCC 1578) Nessuno ha un diritto a ricevere il sacramento dell'Ordine. Infatti nessuno può attribuire a se stesso questo ufficio. Ad esso si è chiamati da Dio [Eb 5,4]. Chi crede di riconoscere i segni della chiamata di Dio al ministero ordinato, deve sottomettere umilmente il proprio desiderio all'autorità della Chiesa, alla quale spetta la responsabilità e il diritto di chiamare qualcuno a ricevere gli Ordini. Come ogni grazia, questo sacramento non può essere ricevuto che come un dono immeritato. (CCC 1579) Tutti i ministri ordinati della Chiesa latina, ad eccezione dei diaconi permanenti, sono normalmente scelti fra gli uomini credenti che vivono da celibi e che intendono conservare il celibato “per il Regno dei cieli” (Mt 19,12). Chiamati a consacrarsi con cuore indiviso al Signore e alle “sue cose” [1Cor 7,32], essi si donano interamente a Dio e agli uomini. Il celibato è un segno di questa vita nuova al cui servizio il ministro della Chiesa viene consacrato; abbracciato con cuore gioioso, esso annuncia in modo radioso il regno di Dio [Conc. Ecum. Vat. II, Presbyterorum ordinis, 16].

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