1 Tm 5, 8-10 Una vedova abbia esercitato buone opere

(1 Tm 5, 8-10) Una vedova abbia esercitato buone opere
[8] Se poi qualcuno non si prende cura dei suoi cari, soprattutto di quelli della sua famiglia, costui ha rinnegato la fede ed è peggiore di un infedele. [9] Una vedova sia iscritta nel catalogo delle vedove quando abbia non meno di sessant'anni, sia andata sposa una sola volta, [10] abbia la testimonianza di opere buone: abbia cioè allevato figli, praticato l'ospitalità, lavato i piedi ai santi, sia venuta in soccorso agli afflitti, abbia esercitato ogni opera di bene.
(CCC 1537) La parola Ordine, nell'antichità romana, designava dei corpi costituiti in senso civile, soprattutto il corpo di coloro che governano. “Ordinatio” - ordinazione - indica l'integrazione in un “ordo” - ordine -. Nella Chiesa ci sono corpi costituiti che la Tradizione, non senza fondamenti scritturistici [Eb 5,6; 7,11; Sal 110,4], chiama sin dai tempi antichi con il nome di “taxeis” (in greco), di “ordines”: così la liturgia parla dell'“ordo Episcoporum” - ordine dei Vescovi, - dell'“ordo presbyterorum” - ordine dei presbiteri - dell'“ordo diaconorum” - ordine dei diaconi. Anche altri gruppi ricevono questo nome di “ordo”: i catecumeni, le vergini, gli sposi, le vedove… (CCC 1672) Alcune benedizioni hanno una portata duratura: hanno per effetto di consacrare delle persone a Dio e di riservare oggetti e luoghi all'uso liturgico. Fra quelle che sono destinate a persone - da non confondere con l'ordinazione sacramentale - figurano la benedizione dell'abate o dell'abbadessa di un monastero, la consacrazione delle vergini e delle vedove, il rito della professione religiosa e le benedizioni per alcuni ministeri ecclesiastici (lettori, accoliti, catechisti, ecc). Come esempio delle benedizioni che riguardano oggetti, si può segnalare la dedicazione o la benedizione di una chiesa o di un altare, la benedizione degli olii santi, dei vasi e delle vesti sacre, delle campane, ecc.

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