1 Tm 6, 13-16 Beato e unico sovrano, re dei regnanti

(1 Tm 6, 13-16) Beato e unico sovrano, re dei regnanti
[13] Al cospetto di Dio che dà vita a tutte le cose e di Gesù Cristo che ha dato la sua bella testimonianza davanti a Ponzio Pilato, [14] ti scongiuro di conservare senza macchia e irreprensibile il comandamento, fino alla manifestazione del Signore nostro Gesù Cristo, [15] che al tempo stabilito sarà a noi rivelata dal beato e unico sovrano, il re dei regnanti e signore dei signori, [16] il solo che possiede l'immortalità, che abita una luce inaccessibile; che nessuno fra gli uomini ha mai visto né può vedere. A lui onore e potenza per sempre. Amen.
(CCC 783) Gesù Cristo è colui che il Padre ha unto con lo Spirito Santo e ha costituito “Sacerdote, Profeta e Re”. L'intero Popolo di Dio partecipa a queste tre funzioni di Cristo e porta le responsabilità di missione e di servizio che ne derivano [Giovanni Paolo II, Lett. enc. Redemptor hominis, 18-21]. (CCC 908) Mediante la sua obbedienza fino alla morte [Fil 2,8-9], Cristo ha comunicato ai suoi discepoli il dono della libertà regale, “perché con l'abnegazione di sé e la vita santa vincano in se stessi il regno del peccato” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 36]. “Colui che sottomette il proprio corpo e governa la sua anima senza lasciarsi sommergere dalle passioni è padrone di sé: può essere chiamato re perché è capace di governare la propria persona; è libero e indipendente e non si lascia imprigionare da una colpevole schiavitù” [Sant'Ambrogio, Expositio psalmi CXVIII, 14, 30: PL 15, 1476]. (CCC 2105) Il dovere di rendere a Dio un culto autentico riguarda l'uomo individualmente e socialmente. E' “la dottrina cattolica tradizionale sul dovere morale dei singoli e delle società verso la vera religione e l'unica Chiesa di Cristo” [Conc. Ecum. Vat. II, Dignitatis humanae, 1]. Evangelizzando senza posa gli uomini, la Chiesa si adopera affinché essi possano “informare dello spirito cristiano la mentalità e i costumi, le leggi e le strutture della comunità” [Conc. Ecum. Vat. II, Apostolicam actuositatem, 13] in cui vivono. Il dovere sociale dei cristiani è di rispettare e risvegliare in ogni uomo l'amore del vero e del bene. Richiede loro di far conoscere il culto dell'“unica vera religione che sussiste nella Chiesa cattolica ed apostolica” [Dignitatis humanae, 1]. I cristiani sono chiamati ad essere la luce del mondo [Apostolicam actuositatem, 13]. La Chiesa in tal modo manifesta la regalità di Cristo su tutta la creazione e in particolare sulle società umane [Leone XIII, Lett. enc. Immortale Dei; Pio XI, Lett. enc. Quas primas].

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