1 Tm 6, 20-21 O Timòteo, custodisci il deposito

(1 Tm 6, 20-21) O Timòteo, custodisci il deposito

[20] O Timòteo, custodisci il deposito; evita le chiacchiere profane e le obiezioni della cosiddetta scienza, [21] professando la quale taluni hanno deviato dalla fede. La grazia sia con voi!
(CCC 84) Il deposito della fede (“depositum fidei”) [1Tm 6,20; 2Tm 1,12-14], contenuto nella Sacra Tradizione e nella Sacra Scrittura, è stato affidato dagli Apostoli alla totalità della Chiesa. “Aderendo ad esso tutto il popolo santo, unito ai suoi Pastori, persevera costantemente nell'insegnamento degli Apostoli e nella comunione, nella frazione del pane e nelle orazioni, in modo che, nel ritenere, praticare e professare la fede trasmessa, si crei una singolare unità di spirito tra Vescovi e fedeli” [Conc. Ecum. Vat. II, Dei Verbum, 10]. (CCC 85) “L'ufficio di interpretare autenticamente la Parola di Dio scritta o trasmessa è stato affidato al solo Magistero vivente della Chiesa, la cui autorità è esercitata nel nome di Gesù Cristo” [Dei Verbum, 10], e cioè ai Vescovi in comunione con il successore di Pietro, il Vescovo di Roma. (CCC 86) Questo “Magistero però non è al di sopra della Parola di Dio, ma la serve, insegnando soltanto ciò che è stato trasmesso, in quanto, per divino mandato e con l'assistenza dello Spirito Santo, piamente la ascolta, santamente la custodisce e fedelmente la espone, e da questo unico deposito della fede attinge tutto ciò che propone da credere come rivelato da Dio” [Dei Verbum, 10]. (CCC 87) I fedeli, memori della Parola di Cristo ai suoi Apostoli: “Chi ascolta voi, ascolta me” (Lc 10,16; Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 20), accolgono con docilità gli insegnamenti e le direttive che vengono loro dati, sotto varie forme, dai Pastori.

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