1 Ts 5, 12-13 Trattate i preposti con rispetto e carità

(1 Ts 5, 12-13) Trattate i preposti con rispetto e carità
[12] Vi preghiamo poi, fratelli, di aver riguardo per quelli che faticano tra di voi, che vi sono preposti nel Signore e vi ammoniscono; [13] trattateli con molto rispetto e carità, a motivo del loro lavoro. Vivete in pace tra voi. (CCC 1269) Divenuto membro della Chiesa, il battezzato non appartiene più a se stesso [1Cor 6,19], ma a colui che è morto e risuscitato per noi [2Cor 5,15]. Perciò è chiamato a sottomettersi agli altri [Ef 5,21; 1 Cor 16,15-16], a servirli [Gv 13,12-15] nella comunione della Chiesa, ad essere “obbediente” e “sottomesso” ai capi della Chiesa [Eb 13,17], e a trattarli “con rispetto e carità” [1Ts 5,12-13]. Come il Battesimo comporta responsabilità e doveri, allo stesso modo il battezzato fruisce anche di diritti in seno alla Chiesa: quello di ricevere i sacramenti, di essere nutrito dalla Parola di Dio e sostenuto dagli altri aiuti spirituali della Chiesa [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 37; CIC canoni 208-223; CCEO canone 675, § 2].

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