1 Ts 5, 19-25 Non spegnete lo Spirito

(1 Ts 5, 19-25) Non spegnete lo Spirito
[19] Non spegnete lo Spirito, [20] non disprezzate le profezie; [21] esaminate ogni cosa, tenete ciò che è buono. [22] Astenetevi da ogni specie di male. [23] Il Dio della pace vi santifichi fino alla perfezione, e tutto quello che è vostro, spirito, anima e corpo, si conservi irreprensibile per la venuta del Signore nostro Gesù Cristo. [24] Colui che vi chiama è fedele e farà tutto questo! [25] Fratelli, pregate anche per noi. (CCC 243) Prima della sua pasqua, Gesù annunzia l'invio di un “altro Paraclito” (Difensore), lo Spirito Santo. Lo Spirito che opera fin dalla creazione [Gen 1,2], che già aveva “parlato per mezzo dei profeti” [Simbolo niceno-costantinopolitano: DS 150], dimorerà presso i discepoli e sarà in loro [Gv 14,17], per insegnare loro ogni cosa [Gv 14,26] e guidarli “alla verità tutta intera (Gv 16,13). Lo Spirito Santo è in tal modo rivelato come un'altra Persona divina in rapporto a Gesù e al Padre. (CCC 798) Lo Spirito Santo è “il principio di ogni azione vitale e veramente salvifica in ciascuna delle diverse membra del Corpo” [Pio XII, Lett. enc. Mystici Corporis: DS 3808]. Egli opera in molti modi l'edificazione dell'intero Corpo nella carità [Ef 4,16]: mediante la Parola di Dio “che ha il potere di edificare” (At 20,32); mediante il Battesimo con il quale forma il Corpo di Cristo [1Cor 12,13]; mediante i sacramenti che fanno crescere e guariscono le membra di Cristo; mediante la grazia degli Apostoli che, fra i vari doni, viene al primo posto [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 7]; mediante le virtù che fanno agire secondo il bene, e infine mediante le molteplici grazie speciali (chiamate “carismi”), con le quali rende i fedeli “adatti e pronti ad assumersi varie opere o uffici, utili al rinnovamento della Chiesa e allo sviluppo della sua costruzione” [Lumen gentium, 12; Apostolicam actuositatem, 3]. (CCC 2004) Tra le grazie speciali, è opportuno ricordare le grazie di stato che accompagnano l'esercizio delle responsabilità della vita cristiana e dei ministeri in seno alla Chiesa: “Abbiamo pertanto doni diversi secondo la grazia data a ciascuno di noi. Chi ha il dono della profezia la eserciti secondo la misura della fede; chi ha un ministero attenda al ministero; chi l'insegnamento all'insegnamento; chi l'esortazione all'esortazione. Chi dà, lo faccia con semplicità; chi presiede, lo faccia con diligenza; chi fa opere di misericordia, le compia con gioia (Rm 12,6-8). (CCC 367) Talvolta si dà il caso che l'anima sia distinta dallo spirito. Così san Paolo prega perché il nostro essere tutto intero, “spirito, anima e corpo, si conservi irreprensibile per la venuta del Signore” (1Ts 5,23). La Chiesa insegna che tale distinzione non introduce una dualità nell'anima [Concilio di Costantinopoli IV (870): DS 657]. “Spirito” significa che sin dalla sua creazione l'uomo è ordinato al suo fine soprannaturale, [Concilio Vaticano I: DS 3005; Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium et spes, 22] e che la sua anima è capace di essere gratuitamente elevata alla comunione con Dio [Pio XII, Lett. enc. Humani generis (anno 1950): DS 3891].

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