2 Ts 3, 16-17 Il Signore della pace vi dia la pace

(2 Ts 3, 16-17) Il Signore della pace vi dia la pace
[16] Il Signore della pace vi dia egli stesso la pace sempre e in ogni modo. Il Signore sia con tutti voi. [17] Questo saluto è di mia mano, di Paolo; ciò serve come segno di autenticazione per ogni lettera; io scrivo così.
(CCC 2305) La pace terrena è immagine e frutto della pace di Cristo, il “Principe della pace” messianica (Is 9,5). Con il sangue della sua croce, egli ha distrutto in se stesso l'inimicizia [Ef 2,16; Col 1,20-22], ha riconciliato gli uomini con Dio e ha fatto della sua Chiesa il sacramento dell'unità del genere umano e della sua unione con Dio [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 1]. “Egli è la nostra pace” (Ef 2,14). E proclama: “Beati gli operatori di pace” (Mt 5,9). (CCC 2304) Il rispetto e lo sviluppo della vita umana richiedono la pace. La pace non è la semplice assenza della guerra e non può ridursi ad assicurare l'equilibrio delle forze contrastanti. La pace non si può ottenere sulla terra senza la tutela dei beni delle persone, la libera comunicazione tra gli esseri umani, il rispetto della dignità delle persone e dei popoli, l'assidua pratica della fratellanza. E' la “tranquillità dell'ordine” [Sant'Agostino, De civitate Dei, 19, 13: PL 41, 640]. E' frutto della giustizia [Is 32,17] ed effetto della carità [Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium et spes, 78]. (CCC 2306) Coloro che, per la salvaguardia dei diritti dell'uomo, rinunciano all'azione violenta e cruenta e ricorrono a mezzi di difesa che sono alla portata dei più deboli, rendono testimonianza alla carità evangelica, purché ciò si faccia senza pregiudizio per i diritti e i doveri degli altri uomini e delle società. Essi legittimamente attestano la gravità dei rischi fisici e morali del ricorso alla violenza, che causa rovine e morti [Gaudium et spes, 78].

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