Col 3, 5-10 Avete rivestito l’uomo nuovo che si rinnova

(Col 3, 5-10) Avete rivestito l’uomo nuovo che si rinnova
[5] Mortificate dunque quella parte di voi che appartiene alla terra: fornicazione, impurità, passioni, desideri cattivi e quella avarizia insaziabile che è idolatria, [6] cose tutte che attirano l'ira di Dio su coloro che disobbediscono. [7] Anche voi un tempo eravate così, quando la vostra vita era immersa in questi vizi. [8] Ora invece deponete anche voi tutte queste cose: ira, passione, malizia, maldicenze e parole oscene dalla vostra bocca. [9] Non mentitevi gli uni gli altri. Vi siete infatti spogliati dell'uomo vecchio con le sue azioni [10] e avete rivestito il nuovo, che si rinnova, per una piena conoscenza, ad immagine del suo Creatore. (CCC 1420) Attraverso i sacramenti dell'iniziazione cristiana, l'uomo riceve la vita nuova di Cristo. Ora, questa vita, noi la portiamo “in vasi di creta(2Cor 4,7). Adesso è ancora “nascosta con Cristo in Dio” (Col 3,3). Noi siamo ancora nella nostra abitazione terrena (2Cor 5,1), sottomessa alla sofferenza, alla malattia e alla morte. Questa vita nuova di figlio di Dio può essere indebolita e persino perduta a causa del peccato. (CCC 1852) La varietà dei peccati è grande. La Scrittura ne dà parecchi elenchi. La lettera ai Galati contrappone le opere della carne al frutto dello Spirito: “Le opere della carne sono ben note: fornicazione, impurità, libertinaggio, idolatria, stregonerie, inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, invidie, ubriachezze, orge e cose del genere; circa queste cose vi preavviso, come già ho detto, che chi le compie non erediterà il regno di Dio” (Gal 5,19-21) [Rm 1,28-32; 1Cor 6,9-10; Ef 5,3-5; Col 3,5-9; 1Tm 1,9-10; 2Tm 3,2-5]. (CCC 1972) La Legge nuova è chiamata legge d'amore, perché fa agire in virtù dell'amore che lo Spirito Santo infonde, più che sotto la spinta del timore; legge di grazia, perché, per mezzo della fede e dei sacramenti, conferisce la forza della grazia per agire; legge di libertà [Gc 1,25; 2,12], perché ci libera dalle osservanze rituali e giuridiche della Legge antica, ci porta ad agire spontaneamente sotto l'impulso della carità, ed infine ci fa passare dalla condizione del servo “che non sa quello che fa il suo padrone” a quella di amico di Cristo “perché tutto ciò che ho udito dal Padre l'ho fatto conoscere a voi” (Gv 15,15), o ancora alla condizione di figlio erede [Gal 4,1-7.21-31; Rm 8,15-17].

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